The Grey - la recensione
Liam Neeson regala una splendida interpretazione in un film duro, teso e coinvolgente che sarebbe un errore catalogare semplicemente come “d’azione”...
Prima uno schianto aereo, poi, una una tormenta di neve, la fame e, soprattutto, i lupi. Come dice il protagonista, i lupi “sono l’unico animale vendicativo al mondo”: in poche parole, se ne uccidi uno i suoi amici se lo segnano e ti vengono a cercare anche a chilometri e giorni di distanza, un po’ come farebbe il Liam Neeson di Io vi troverò e che qui da carnefice diventa obiettivo numero uno.
Sembra il solito pensierino new age, dovrebbe essere invece la base di qualsiasi film avventuroso che non voglia essere solo spettacolare. La struttura del film del resto è quella di un road movie dell’orrore. Si parte con un gruppo di personaggi che a poco a poco si assottiglia, la morte può arrivare da un momento all’altro, può nascondersi ovunque. La tensione è continua e le pause intorno al fuoco acceso ogni sera prima di andare a dormire danno tempo e modo a chi sarà ancora in vita di ragionare su se stesso, sulle proprie paure e su ciò che veramente conta quando da preservare non rimane altro che il battito del proprio cuore.
La secchezza del messaggio del film non arriverebbe al cuore se a veicolarla non fosse un attore come Liam Neeson, in grado di essere credibile sia come uomo d’azione che come maschera di una sofferenza intensa e coinvolgente per una vita che gli si sta sgretolando tra le mani.
Intervistato recentemente a Londra da badtaste.it Liam Neeson ha confidato che “The Grey” è uno dei film di cui va più fiero nella sua carriera. Quando ce lo ha detto non lo avevamo ancora visto e quell’affermazione ci è sembrata una forzatura: ora, invece, ne capiamo il significato. Per un attore a cui è morta la moglie, Natasha Richardson, in un incidente sciistico solo tre anni fa, confrontarsi con un’ambientazione del genere e con temi come l’aldillà, il vivere e il morire, non deve essere stato facile. Farlo senza risultare banali era per lui più di una semplice ambizione. E con The Grey ci è riuscito.