Le grandi storie di Ridi Topolino, la recensione
Abbiamo recensito per voi Le grandi storie di Ridi Topolino, volume Disney edito da Panini Comics
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il "danno", però, era ormai stato fatto: migliaia di giovani menti erano state travolte dalla comicità demenziale di Ridi Topolino, che in quegli anni era affiancata da L'Omino Bufo, scritto da Francesco Artibani sulle pagine di Cattivik. Tra questi adepti c'era Sio, che proprio grazie a Ridi Topolino ha sviluppato il suo gusto per il nonsense. Da quando l'autore di Scottecs Megazine è entrato a far parte della scuderia Disney, il nome di questa testata è rimbalzato più volte durante gli incontri con il pubblico e nelle interviste, generando un forte interesse a riguardo: curiosità da parte dei giovani fan di Sio, desiderio da parte della vecchia guardia di rivedere in edicola un prodotto così divertente, ora che Disney è tornata a sperimentare e proporre prodotti collaterali.
Tra gli episodi che compongono l'indice spiccano le indagini di Manetta e le avventure di Paper-Bat, come l'ormai mitologica Nervoniani, dissacrante rivisitazione di PKNA. Dal fatto che siano storie in bianco e nero (o comunque su sfondo monocromatico) si capisce che è un prodotto realizzato a basso budget, una sorta di fanzine carbonara stampata con il ciclostile nelle cantine della redazione di Topolino.
Il più grande difetto di questo albo viene già esplicitato - forse inconsciamente - dallo stesso Sio nella sua prefazione, quando racconta che "paradossalmente, la parte più interessante non erano nemmeno le storie, ma le rubriche!". Limitarsi quindi a raccogliere i fumetti permette di apprezzare solo parzialmente lo spirito di Ridi Topolino. Ci sono comunque, in piccola parte, alcuni esempi delle rubriche e degli scarabocchi di Marco Bolla che infestavano il bimestrale, ma è troppo poco per ricreare l'efficacia della rivista.
Confidiamo quindi in Ridi Paperoga, vero e proprio erede in arrivo sugli scaffali, che, dedicando il titolo a un personaggio più bizzarro, potrà probabilmente permettersi di liberare senza freni la vena surreale di Faraci e Sio, confezionando un prodotto all'altezza dell'originale.