Il Grande Diabolik 1/2014: La vera storia dell'Isola di King, la recensione

Il Grande Diabolik è un appuntamento abituale con storie dal significato speciale e questo nuovo volume getta luce sull'Isola di King, dove crebbe il Re del Terrore

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Il Grande Diabolik è un appuntamento abituale con storie dal significato speciale. In questa collana gli autori si sono sbizzarriti e continuano a farlo raccontando il passato dei personaggi principali della serie e a intrecciare pazientemente quello del protagonista, in numeri ormai divenuti pietre miliari all'interno della continuity “diabolika”, come Gli anni perduti nel sangue (Il Grande Diabolik 1/2006), Io sono Diabolik (Il Grande Diabolik 1/2009) o L'ombra della Luna (Il Grande Diabolik 1/2010). Anche questo attesissimo primo appuntamento dell'anno, La vera storia dell'Isola di King, non ha deluso le aspettative, pennellando ulteriori tasselli, essenziali per ricostruire il variegato mosaico delle origini e della vita passata di Diabolik e dei suoi mentori. Il soggetto, firmato naturalmente da Mario Gomboli e Tito Faraci, quest'ultimo autore anche di un'impeccabile sceneggiatura, getta spiragli di luce sull'enigmatica isola di King, il covo e il regno del criminale dove è cresciuto il Re del Terrore.

Lo spunto è la caccia di Diabolik ed Eva a un ricettatore di diamanti, Matteo Sorben, che si rivelerà nel corso della storia come il braccio destro di King e permetterà di scoprire alcuni nuovi retroscena dell'infanzia del nostro anti-eroe, tra cui il perché della sua adozione da parte del tiranno dell'isola. Non manca nel complesso del racconto l'occasione per la denuncia di uno dei reati più vergognosi della nostra cronaca, la violenza e lo sfruttamento delle donne. È un'attenzione e un coinvolgimento nelle emergenze sociali sempre viva nei volumi Astorina e che anche questa volta vedrà la personale risposta del Re del Terrore e della sua compagna. Il tratto elegante, intenso e compassato di Giuseppe Palumbo, coadiuvato da Giuseppe Di Bernardo e Jacopo Brandi, confezionano un albo da non perdere per tutti i fan del personaggio e per chiunque voglia leggersi semplicemente un buon fumetto.

Scrive Gomboli nella prefazione a questo trentatreesimo appuntamento con Il Grande Diabolik: “Molti sono ancora i misteri legati all'isola di King, e se alcuni per espressa volontà delle sorelle Giussani, non saranno mai svelati, altri hanno stimolato gli autori a creare episodi inediti.” L'amore dei lettori e il successo di questa icona del fumetto mondiale sono tutti in queste parole.

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