Grand Kingdom, la recensione

Un gioco di ruolo tattico dall'impostazione particolarissima e graziato da una notevole estetica bidimensionale: la recensione di Grand Kingdom

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Che cosa strana la bidimensionalità strategica di Grand Kingdom, perché il giocatore è abituato a vedere il gioco di ruolo tattico inquadrato dall'alto, attraverso la visione isometrica, non a vederlo orizzontalizzarsi, quasi come fosse un picchiaduro a scorrimento, perché da sinistra a destra non va una linea, ma un terreno dotato di profondità. Proprio come nel beat 'em up. E quanto è particolare questa scelta, talmente tanto che già da sola basterebbe a definire il gameplay e l'essenza della produzione di MonoChro, ma in realtà c'è altro, la sua inconsueta struttura di gioco si mostra tale attraverso molteplici elementi. Il titolo pubblicato da NIS America è, di fatto, un unicum, perché anche il gioco del quale è in sostanza il seguito spirituale, Grand Knight History, ha un differente impianto ludico. Non può non essere il giocatore attratto da una simile razza di gameplay, soprattutto quello che un occhio alle opere appartenenti al genere lo butta spesso e volentieri.

E' il motivo per il quale le prime ore passate in compagnia del gioco sono estremamente intense, un po' perché la produzione riversa tante informazioni e mostra tante meccaniche al giocatore, al punto che egli ogni tanto cerca di alzare la testa e respirare, manco fosse Jon Snow atterrato e atterrito dai corpi durante la Battaglia dei Bastardi, un po' perché quando tali meccaniche le si inizia a conoscere se ne ricava un divertimento tattico di prima qualità. Ma andiamo con ordine, perché sul campo di battaglia bisogna arrivarci e ci si arriva attraverso una progressione che alterna missioni principali e secondarie sempre fruibili ed in costante cambiamento, e perché non è che una volta preso il pad in mano ci si ritrova direttamente ad agire direttamente sulle proprie unità.

[caption id="attachment_157985" align="aligncenter" width="600"]Grand Kingdom screenshot Grand Kingdom - screenshot[/caption]

Ogni missione è infatti un campo di battaglia attraversato da percorsi da seguire, con il proprio manipolo di quattro unità rappresentate da un pedone. Sul campo di battaglia si incontrano pedoni ostili, con i quali si combatte, altri nascosti, ostacoli, eventi e tanto altro, e c'è tanta strategia anche in questa fase, quando si privilegia una via piuttosto che un'altra, quando si utilizzano le abilità delle unità per superare gli ostacoli o eliminarli, tutto tenendo sempre d'occhio il contatore dei turni, che ad ogni movimento diminuiscono, e che non deve esaurirsi, pena il game over. Ovviamente però è quando si combatte che il giocatore si esalta maggiormente, utilizzando i propri soldati, che possono essere di varie classi (classiche, come lo spadaccino, il lanciere, la maga o più stuzzicanti, come la sciamana, la valchiria, il fabbro); le unità si muovono secondo quanto concede un'apposita barra ed agiscono nello stesso modo, ogni tasto è associabile ad un'abilità e le abilità sono personalizzabili, rendendo possibile creare combo per i combattenti corpo a corpo o scegliere incantesimi e tanto altro per le altre unità. Funziona benissimo, il livello di varietà tra le varie classi è elevatissimo e rende possibili molteplici soluzioni, ed ogni scontro è un piacere, da vivere con piglio tattico e anche una discreta capacità col pad, visto che molte delle abilità contano sul giusto tempismo di esecuzione.

"ogni scontro è un piacere, da vivere con piglio tattico e anche una discreta capacità col pad"

Quello di cui si sente maggiormente la mancanza in Grand Kingdom è la mancanza di varietà. Intendiamoci, è un difetto tipico del genere, che conta più sulle battaglie che sulla sua somma, ma che altrove viene mitigato da altri elementi, dalla trama magari. Invece alla colossale struttura ruolistica del gioco di MonoChro, composta dal sistema di combattimento, dal level up e dalla distribuzione dei punti bonus, dall'equipaggiamento delle unità non si accompagnano spunti di particolare interesse. La storia procede in maniera ordinaria, le missioni hanno uno svolgimento tutto sommato simile, le secondarie non stuzzicano. Ci prova la modaltà online a fornire al giocatore un qualcosa in più, visto che funziona in maniera particolare, abbandonando la scansione dei turni durante il movimento sulla mappa, sulla quale tutto accade senza soluzione di continuità, ma risulta quasi fuori contesto rispetto all'impianto di gioco di quella in singolo.

[caption id="attachment_157981" align="aligncenter" width="600"]Grand Kingdom screenshot Grand Kingdom - screenshot[/caption]

Il giocatore affronti quindi l'avventura di Grand Kingdom senza pensare di trovarvi particolari picchi emotivi o momenti di intrigante varietà. Il divertimento, non poco, lo ricavi dall'originalità esibita dal sistema di gioco, il godimento audiovisivo da un buon doppiaggio (sia in inglese che in giapponese) e da un comparto grafico bidimensionale che dipinge personaggi e fondali di buon dettaglio e di pregevole fattura. E' molto, ed è quanto la produzione di MonoChro riesce ad elargire in maniera convincente.

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