Grand Hotel Abisso, la recensione

Grand Hotel Abisso è una profetica fotografia del futuro che ci attende, se resteremo con le mani in mano

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Leggendo le prime pagine di Grand Hotel Abisso, di Marcos Prior e David Rubin, edito in Italia da Tunué, si viene travolti da un déjà vu: le didascalie che riempiono queste tavole contengono dichiarazioni che suonano familiari, tanto da spingerci a scoprire chi le abbia pronunciate in origine. A mano a mano che proseguiamo nella lettura, ci rendiamo conto che quello delineato dai due artisti spagnoli è uno scenario futuristico costruito portando all’esasperazione tutte le brutture del neoliberismo: la crisi economica, la perdita dei valori morali e la vittoria della realtà virtuale sulla vita reale.

Come spesso accade in scenari analoghi, però, un eroe si erge a leader di una rivoluzione volta a sovvertire l’ordine costituito, per ridare speranza alla povera gente e punire quell’1% che detiene la quasi totalità della ricchezza mondiale. Indossando una maschera e impugnando armi da guerra, costui si fa beffe delle forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa, innescando una serie di drammatici eventi.

Grand Hotel Abisso, anteprima 01

Grazie alla lucida analisi sulla società contemporanea, Prior delinea un contesto immaginario perfettamente sovrapponibile al nostro: assistiamo a talk show, approfondimenti e contenitori vari in cui vanno in scena sempre gli stessi teatrini con politici e opinionisti. Difficile non rintracciare in queste pagine un ammonimento affinché non un altro secondo venga concesso alla propaganda vuota e sensazionalistica, a politiche che incitino all’odio e alla violenza.

"Grand Hotel Abisso colpisce per la grande aderenza alle tematiche attuali e per una componente artistica d'impatto e ben congegnata."La xenofobia e la povertà sono alcuni dei temi che stanno drammaticamente segnando il nostro quotidiano e che ritroviamo al centro di Grand Hotel Abisso. Lo scrittore spagnolo si espone, incita all’azione e condanna l’immobilismo di tutte le fazioni. Perfettamente orchestrato, il racconto colpisce qualunque ideologia politica alternando sequenze verbose, in cui dialoghi si susseguono tumultuosi a travolgere il lettore, a incisi carichi d’azione in cui viene lasciata deflagrare la tensione e la rabbia accumulate. Per le tematiche trattate e le molteplici voci che si rincorrono in questo fumetto, l’opera di Prior e Rubin merita una lettura attenta e attiva.

Grande merito della riuscita di questa storia va al lavoro del disegnatore che abbiamo già apprezzato sulle pagine di Rumble: Rubin ingloba nel suo stile elementi grafici dei social, della Televisione e di ogni network digitale che contribuisca a veicolare l’enorme quantità di dati che animano l’etere. Mantenendo invariato il suo tratto grottesco, le diverse fasi del racconto vedono il fumettista spagnolo adottare costruzioni della tavola sempre nuove, prediligendo uno sviluppo orizzontale che rende il risultato finale molto accattivante.

Non è la prima volta che leggiamo di futuri distopici in cui il Robin Hood di turno va in soccorso dei deboli e sfida il potere, ma Grand Hotel Abisso colpisce per la grande aderenza alle tematiche attuali e per una componente artistica d'impatto e ben congegnata.

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