Granblue Fantasy: Relink, la recensione

Granblue Fantasy: Relink è un titolo che tenta di accontentare un po' tutti, riuscendoci quasi sotto ogni aspetto

Condividi

Granblue Fantasy, uscito su Android e iOS nel 2014, è riuscito sin da subito a calamitare l’attenzione di una moltitudine di videogiocatori nipponici. Un numero così alto che, nel giro di quattro anni, ha permesso al GDR di raggiungere i venti milioni di utenti registrati. Nonostante le meccaniche gacha abbastanza invadenti, è innegabile che i ragazzi di Cygames siano riusciti a dar vita a un mondo affascinante. Un mondo caratterizzato da personaggi memorabili e da quel tocco di spensieratezza tipico dei JRPG nati sulla scia di Dragon Quest e Final Fantasy.

Il successo di Granblue Fantasy ha portato gli sviluppatori a espanderne sempre di più la narrazione, dando vita a light novel, manga e anime di grande richiamo. Un successo generale che, comunque, ha contribuito a portare attenzione a ciò che Cygames sa fare meglio: i videogiochi. Ecco che quindi i dev hanno ben pensato di dare vita a nuovi titoli ambientati nel medesimo universo, variandone però la forma. Solo pochi mesi fa vi parlavamo di Granblue Fantasy Versus, picchiaduro 2.5D sviluppato da Arc System Works (Guilty Gear) e splendidamente riuscito. Dal primo febbraio, invece, è disponibile Granblue Fantasy: Relink, GDR dai toni action sviluppato dalla stessa Cygames.

Nelle ultime settimane abbiamo potuto esplorare a fondo la nuova fatica del team nipponico, trovando per l’ennesima volta i punti di forza che hanno reso celebre questa proprietà intellettuale. Volete scoprire quali sono? Allora allacciate le cinture e tuffatevi insieme a noi in questo incredibile viaggio.

LA STORIA È SOLO L’INIZIO

La trama di Granblue Fantasy: Relink non riscrive o riassume quanto già visto nel GDR per cellulari uscito dieci anni fa. Anzi. La storia ha inizio tra una missione e l’altra dei nostri avventurieri, un po’ come il filler di un anime. Gran o Syta, versione maschile o femminile del protagonista, si trovano improvvisamente coinvolti in una storia dal sapore classico. Una storia che parte dalle piccole missioni da svolgere per salvare il villaggio di turno, per poi decollare sino a raggiungere situazioni potenzialmente catastrofiche per il mondo intero. Non abbiate paura, comunque: nonostante la narrazione parta dando per scontati i rapporti tra i vari personaggi, i dialoghi sono pensati per fare in modo che anche il giocatore occasionale si senta a proprio agio.

La campagna di Granblue Fantasy: Relink è infatti una sorta di gigantesco pretesto per raccontarci i vari protagonisti, approfondendoli mano a mano che la trama si infittisce. Una trama che intrattiene per tutti i dieci capitoli dell’avventura e che, pur non avvicinandosi a saghe come Final Fantasy, ci ha più volte emozionato. Merito soprattutto di alcune soluzioni narrative che portano a sequenze altamente spettacolari, degne di un blockbuster in salsa anime. Bastano i primi minuti di gioco per capire quale sia l’obiettivo di Relink: stupire, esagerare, divertire e mantenere le mani del giocatore ancorate al pad.

Una nota aggiuntiva per coloro che temono di rimanere spaesati di fronte a una miriade di nuovi personaggi. Cygames ha ben pensato di inserire delle missioni chiamate “Episodi del destino”, all’interno delle quali si alternano (pochi) combattimenti a (numerose) sequenze in stile visual novel in grado di raccontarci le origini dei vari combattenti. Una scelta sicuramente interessante, che però ci è parsa poco curata nella struttura.

NON UN GDR QUALSIASI

Il punto di forza maggiore di Granblue Fantasy: Relink sta però nella sua doppia natura ludica. Da un lato, infatti, il titolo è un GDR dalla forte componente action, sulla scia di opere come Tales of Arise. Dall’alto, però, l’ultima fatica di Cygames vanta una struttura vicina a quella di saghe come Monster Hunter, con missioni spesso mirate a sconfiggere un preciso bersaglio da soli o insieme ai propri amici. Ovviamente, in caso di assenza di giocatori reali, il titolo ci affianca dei compagni comandati dall’IA, permettendoci di tuffarci nella quest sempre e comunque con una squadra composta da quattro eroi.

Che si tratti della campagna principale o delle quest secondarie, il giocatore veste i panni di uno dei personaggi a propria disposizione, caratterizzati da combat system estremamente diversi l’uno dall’altro, ma sempre appaganti. Al di là del team iniziale di avventurieri, è possibile espandere il roster con numerosi altri guerrieri grazie a un (non troppo) raro collezionabile, raggiungendo l’importante cifra di 20 personaggi giocabili.

Scoprire le abilità di ognuno di essi e il loro approccio alla battaglia è sicuramente l’elemento più divertente di Granblue Fantasy: Relink. Alcuni di questi eroi vantano una maggiore forza di attacco, mentre altri sono evidentemente pensati per curare o dare supporto al party. In ogni caso, la difficoltà generale del titolo base è tarata verso il basso, quindi difficilmente proverete la sensazione di aver scelto la combinazione errata di personaggi. Una scelta fatta evidentemente per rendere accessibile il gioco a tutti, ma che in questo caso rischia di penalizzare gli utenti più hardcore. Almeno fino all’endgame.

Granblue Fantasy: Relink è un’opera dall’evidente natura live service. Questo è palese dai contenuti da affrontare una volta terminata la storia, che puntano a mettere in difficoltà il giocatore meno allenato. Contenuti che verranno inoltre espansi nei prossimi mesi con nuove quest e nuovi personaggi giocabili, per la gioia di tutti gli amanti del franchise targato Cygames.

TECNICAMENTE SOLIDO, MA NON STUPEFACENTE

Da un punto di vista puramente tecnico, Granblue Fantasy: Relink non fa certo gridare al miracolo, ma vanta un character design e una palette cromatica accesa di tutto rispetto. I modelli 3D e le animazioni risultano talvolta sottotono, soprattutto rispetto ad altre opere più recenti come il già citato Tales of Arise, ma il colpo d’occhio generale è più che soddisfacente. Discorso diverso per la colonna sonora di Nobuo Uematsu e di Tsotomu Narita, che portano in palmo di mano il concetto di “fantasy”. I due compositorei hanno saputo dar vita a tracce poetiche, rilassanti e, all’occorrenza, adrenaliniche. Un risultato a dir poco strepitoso. Segnaliamo infine che il titolo vanta un discreto doppiaggio in inglese e, soprattutto, i sottotitoli in italiano. Una scelta diversa rispetto a quella fatta per Granblue Fantasy Versus e che, sinceramente, abbiamo apprezzato.

GRANBLUE FANTASY: RELINK

Granblue Fantasy: Relink è un titolo che cerca di accontentare un po’ tutti. Che siate fan del franchise o meno, che preferiate i GDR dalla struttura più classica o i titoli di caccia in stile Monster Hunter, che preferiate affrontare un gioco per il comparto narrativo o che amiate la componente multiplayer. Nel tentare di fare tutto, sicuramente qualcosa si è un po’ perso per strada. La difficoltà generale rimane tarata verso il basso ed elementi come gli “Episodi del destino” mostrano il fianco a più di qualche critica. 

La verità, però, è che Granblue Fantasy: Relink è un titolo spensierato e divertente. Un’opera che, se dovesse ricevere il giusto supporto da Cygames, potrebbe ulteriormente perfezionarsi. In un mese sospeso tra Persona 3 Reload e Final Fantasy VII Rebirth è senza dubbio difficile trovare spazio per un titolo come Relink, ma sottovalutare questa piccola perla potrebbe essere un grave errore. Se amate lo stile anime e siete alla ricerca di un’avventura varia e completa, potrebbe infatti essere il gioco in grado di rimanere installato nella vostra console per lungo tempo.

Continua a leggere su BadTaste