Gran Turismo 7, anni di passione per le auto in un singolo videogioco | Recensione

Polyphony Digital torna con Gran Turismo 7, dimostrando ancora una volta una passiona smodata per il mercato automobilistico mondiale

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Nata nel 1997 sulla prima PlayStation, la saga di Gran Turismo si è da subito distinta rispetto alla concorrenza. Il team di Polyphony Digital, capeggiato da Kazunori Yamauchi, ha letteralmente riscritto il concetto di “simulatore di guida”. Un concetto che, con il passare degli anni, ha lasciato trasparire sempre più un’enorme passione per il mondo automobilistico. Dopotutto è evidente che Gran Turismo sia una serie che poco si sposa agli utenti casual e che trova il proprio pubblico nei fan di questa particolare tipologia videoludica.

Eppure, capitolo dopo capitolo, Yamauchi ha tentato di tramandare la propria passione per le auto. Ogni nuovo capitolo di GT ha fatto un passo in avanti sulla strada dell’accessibilità, puntando a mostrare al mondo intero la meraviglia di un mercato tanto vario. Un mercato visto dagli occhi di appassionati e trasmesso utilizzando l’eleganza tipica del popolo nipponico.

È così che arriviamo a Gran Turismo 7, nuova iterazione del franchise disponibile a partire dal 4 marzo 2022 su PlayStation 4 e PlayStation 5. Siete pronti a scaldare i motori e a tuffarvi in realistiche gare accompagnate da musica lo-fi?

Gran Turismo Cafè

Quando vi parlavamo di amore per le auto e di colonne sonore estremamente rilassanti non stavamo certo scherzando. Una volta avviato il titolo faremo presto la scoperta del GT Cafè, un’area nascosta tra i boschi, dolcemente illuminata dai raggi del sole e all’interno della quale potremo avviare le varie missioni che compongono la “storia” del gioco. Nulla di particolarmente narrativo, sia chiaro, ma Polyphony Digital è riuscita nel dare vita a un “menù” perfettamente in grado di trasmettere quel mood da “slow food” che contraddistingue GT7

Tutto, ma proprio tutto, in Gran Turismo 7 invita il giocatore a rallentare la propria vita frenetica. Talvolta lo fa per evidenziare il fascino del design di un’auto, altre volte per prepararti alla prossima gara da affrontare. Il risultato? Una lenta degustazione automobilistica, suggerita dai migliori chef sul mercato.

C’è molto amore nell’opera di Yamauchi. Un amore per un franchise ormai immenso, che vive anche del proprio pubblico. Ne è una prova l’utilizzo di reali giocatori di GT Sport come mentori per le varie aree che ci troveremo ad esplorare. Una scelta particolare, ma perfettamente in linea con l’atmosfera del brand.

Un gioco anti-frenesia

Mano a mano che scopriremo nuove funzionalità di gioco, Gran Turismo 7 si dimostra gradualmente più strutturato. Sono molti i luoghi che abbiamo visitato nel corso delle numerose partite effettuate. Si va dal Concessionario alla Scuola Guida, dove poter prendere le immancabili patenti odiate/amate dai giocatori di tutto il mondo. Troviamo poi i Circuiti Mondiali, la Vetrina, il Garage e numerose nuove zone dove poter lentamente comprendere le potenzialità del simulatore di guida per eccellenza.

Se vi state chiedendo come risulti il titolo DualSense alla mano sappiate che, anche una volta usciti dai menù, Gran Turismo 7 è in grado di mostrare i muscoli. Le gare sono realistiche e ogni singola componente del veicolo può modificare sostanzialmente l’impatto dell’auto sulla pista. Lo stesso vale per le condizioni atmosferiche che, danno vita a situazioni differenti in base alla presenza di sole o pioggia sul circuito. Vi avvertiamo sin da subito: non aspettatevi una versione per console Sony di Forza Horizon. Gran Turismo 7 non punta sulla frenesia e sulla velocità, ma sulla riproduzione di una reale gara su asfalto.

Mano a mano che si prosegue nelle varie gare, risulta sempre più evidente che l’IA degli avversari non sempre riesce a tenere il passo con quella del giocatore. Nulla di grave, ma è inevitabile sentire presto il bisogno di passare alla modalità Sport, dove poter affrontare altri avversari umani. È a questo punto che il lato ludico di Gran Turismo 7 ingrana davvero, dimostrando come l’intera modalità single player non sia altro che un gigantesco tutorial. Una scelta comprensibile e che ci permette di evidenziare come la crescita del giocatore sia uno dei punti di forza del titolo nipponico. Una crescita lenta e graduale, ma in grado di portare anche un neofita a scontrarsi con i giocatori provetti.

Un plauso, infine, all’aspetto didattico del gioco. Esaminando le varie auto, infatti, sarà possibile scoprire vita, morte e miracoli di centinaia di veicoli, con interessanti spiegazioni e analisi realizzate dai più grandi esperti al mondo. L’ennesimo tributo alle quattro ruote del team di Yamauchi.

Il fascino delle auto

Da un punto di vista estetico, Gran Turismo 7 presenta alti e bassi. I veicoli sono semplicemente perfetti, con dettagli di interni ed esterni al limite dell'ossessione. Discorso diverso per ambienti ed elementi dello scenario, che denotano talvolta una qualità al di sotto della media. L’occhio ovviamente non andrà ad esaminare la singola persona tra il pubblico, ma è comunque giusto evidenziare come si potesse fare meglio in questa direzione. Magnifico, invece, l’utilizzo di luci e ombre, che decollano ancora di più quando presente il ray tracing. Ray tracing che troveremo nei replay, nelle cut-scene, ma non nelle sezioni di gioco vero e proprio.

Immenso il comparto sonoro, supportato da una soundtrack variegata e da alcuni dettagli sensoriali davvero mozzafiato. Vi basti sapere che i vari suoni cambiano in relazione all’ambiente circostante, facendoci sentire un effetto più o meno ovattato se passeremo vicini a superfici di un materiale piuttosto che di un altro. Le cuffie Pulse 3D di Sony enfatizzano poi questo elemento, trasportandoci direttamente nell’abitacolo della vettura.

Complimenti anche alla splendida implementazione del DualSense, che Polyphony Digital ha deciso di sfruttare appieno. Grilletti Adattivi e Feedback Aptico vengono utilizzati alla perfezione, trasmettendo al giocatore la sensazione dell’asfalto e la “difficoltà” di dover premere sui pedali per poter accelerare e frenare.

Gran Turismo 7 è passione pura. Una passione per i veicoli e per tutto ciò che li circonda, dalle aziende che li producono ai giocatori che li guidano all’interno dei precedenti capitoli del franchise. Nonostante qualche sbavatura qua e là, GT7 è il titolo che tutti gli amanti delle auto dovrebbero giocare. Se, al contrario, non vi siete mai interessati a ruote e motori, avete due possibilità: o cominciate ad avvicinarvi a questo ambiente proprio con il nuovo titolo di Polyphony, oppure continuate a tenervene lontani. Noi abbiamo deciso di tuffarci a pesce in questa bellissima esperienza videoludica, scoprendo un’opera rilassante e rilassata. Qualcosa di raro, nel bel mezzo della frenesia che ci accompagna ormai quotidianamente.

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