L’adolescenza è senza dubbio l’età più difficile della nostra vita: caratterizzata da profonde trasformazioni fisiche e mentali, questa fase può segnare irrimediabilmente il cammino di ognuno di noi. Gli adolescenti, infatti, vedono il proprio corpo crescere, cambiare, non più quello di un bambino ma nemmeno quello di un adulto e sovente ricercano un confronto con i pari età per comprenderne l’adeguatezza in una società che conferisce loro nuove responsabilità, nuovi ruoli. Contestuale è anche lo sviluppo di un aspetto cognitivo e morale che lo colloca in una condizione del tutto inedita, lo spinge a formulare idee e pensieri di livello superiore che lo allontanano definitivamente dal mondo fiabesco e ovattato dell’età precedente. Le difficoltà annesse a questa maturazione possono creare malesseri, disagi e diventa complicato per questi giovani adulti comunicare al mondo circostante i turbamenti e le ansie interiori.
Nel nuovo corso delle principali case editrici di fumetti, la fetta di pubblico che viene etichettata come Young Adults è sempre più al centro di importanti e innovativi progetti. In fondo sono loro i principali acquirenti di fumetti, sono quelli che animano le fiere con la loro spensieratezza, che ricercano tra le pagine degli albi a fumetti quel confronto, quell’aiuto che un po’ per vergogna, un po’ per paura, non riescono né a chiedere né a trovare in genitori, parenti e amici. In questa nuova corrente che trova in serie come Ms. Marvel il suo punto più alto, si inserisce Gotham Academy, serie della DC Comics il cui esordio negli Stati Uniti risale a circa un anno fa, ma è giunta in Italia grazie a RW-Lion solo lo scorso marzo. Ai testi troviamo Becky Cloonan e Brenden Fletcher mentre al tavolo da disegno si accomoda Karl Kerschel. La coppia di autori ci conduce tra i corridoi della rinomata Gotham Academy, prestigiosa e antica scuola in cui sono cresciuti e si sono formati i rampolli delle principali famiglie di Gotham City.
In questa cornice secolare e polverosa seguiamo le vicende di
Olive Silverlock, adolescente vincitrice di una delle borse di studio messe in palio dalla
Fondazione Wayne e il cui percorso scolastico è monitorato costantemente da
Bruce Wayne in persona. Olive è al secondo anno dell'Accademia, viene da un’estate burrascosa e, come consuetudine, dovrà farà da tutor a un nuovo iscritto: il destino ha voluto che le fosse affidata
Maps Mizoguchi, sorella minore del suo fidanzato (o forse sarebbe meglio dire ex fidanzato)
Kyle. Un nuovo anno, dunque, sta per cominciare e ben presto la nostra giovane protagonista dai capelli argentei dovrà tornare a immergersi nelle lezioni della professoressa
MacPherson sulla storia di Gotham o in quelle di chimica, sempre sotto il vigile e rigido controllo del Preside
Hammer e dalla signora
Harriet. Ma le lezioni non saranno il suo unico problema visto che dovrà convivere con le normali dinamiche adolescenziali, con la affascinante
Pomeline Fritch a ricoprire il ruolo di antagonista della nostra Olive. Non è facile essere adolescenti abbiamo detto prima, lo è ancora di meno quando il tuo passato, le tue origini, il destino di un tuo genitore sono avvolti da ricordi parziali, frammentati, tanto incerti da non distinguerne la reale provenienza: sogno o realtà. E da quanto letto nei primi quattro capitoli di questa appassionante serie, tanti sono gli aspetti della vita di Olive poco chiari che contribuiscono a creare quell’alone di mistero intorno alla sua figura. Cosa è successo alla mamma della ragazza? Perché Bruce Wayne è così interessato a lei? Quale evento ha stravolto la sua estate tanto da condurla lontana dal suo ragazzo e spingerla a isolarsi sempre più dal contesto scolastico?
Domande alle quali la Cloonan e Fletcher non rispondono completamente preferendo seminare qua e là piccoli indizi, mezze allusioni e flashback che non dipanano questa ingarbugliata situazione, ma forniscono alcuni spunti di riflessione e ci tengono legati alle vicende di Olive. Tutto questo condito con le tipiche atmosfere da teen drama che pongono sotto i riflettori le emozioni, le ansie e le paure di questi adolescenti. E la ricetta funziona perfettamente. La narrazione si sviluppa in maniera lineare e lungo il cammino la tensione cresce intorno alle apparizioni del fantasma di Millie Jane Cobblepot e il suo diario, per raggiungere il suo apice nella conclusione del terzo capitolo: quando sembra che la situazione sia ormai chiara, emerge un nuovo strano personaggio che sembra collegato in qualche modo alla famiglia di Olive, e così tutto ricomincia con nuovi misteri, nuovi tasselli da trovare per completare il puzzle della sua vita. Gli autori sono altresì abili nella creazione e caratterizzazione del cast di comprimari che accompagnano lo sviluppo della trama. Questi stravaganti personaggi aggiungono colore e verve alla storia e, grazie al collegamento con l'universo di Batman, permettono di ampliare anche in direzioni sin qui inedite il mondo editoriale dell’Uomo Pipistrello.
A una narrazione così veloce, leggera e immediata si affianca una veste grafica altrettanto accattivante e capace di conquistare il lettore da subito. Le matite di Kerschel hanno un’impostazione che strizza l’occhio a quella dei manga, con le figure allungate, gli occhioni caratteristici e soluzioni espressive tipiche degli Shojo-Manga. Le tavole non hanno uno schema rigido, preferendo una struttura libera che permette all’artista di aumentare o diminuire il numero di vignette accompagnando così le varie fasi dello storytelling. I colori conferiscono ulteriormente un taglio giovanile all’impostazione di questo volume, con la scelta di tonalità forti e vivaci che spaziano da atmosfere ora oscure e dark, ora solari e solenni.
In conclusione Gotham Academy è una serie anomala se guardiamo l'attuale linea editoriale della DC Comics, ma altrettanto riuscita e godibile dalla prima all’ultima pagina. Non ci sono cali di tensione né passaggi a vuoto in questo divertente e creativo progetto che ci sentiamo di consigliarvi vivamente.