Gotham 5×03 “Legend of the Dark Knight: Penguin, Our Hero”: recap e commento
La nostra recensione del terzo episodio della quinta stagione di Gotham intitolato "Legend of the Dark Knight: Penguin, Our Hero"
Jim Gordon e i suoi alleati sono stati artefici di un vero e proprio miracolo, nella Terra di Nessuno: la creazione di Haven, rifugio per tutti gli abitanti di Gotham in fuga dalle varie gang criminali che dominano la città, è una luce di speranza in un luogo oramai dominato dalle tenebre.
Nel mentre, Bruce e Selina si mettono alla ricerca di Jeremiah, lo psicopatico criminale che si è stabilito in una zona difficilmente accessibile della città, dando vita a una setta di seguaci capitanata dalla folle Ecco.
La vendetta sembra essere il cuore pulsante della quinta, e ultima, stagione di Gotham, come ben dimostra l'episodio Legend of the Dark Knight: Penguin, Our Hero. In una situazione precaria come non mai, da quando la città è diventata una terra di nessuno, le principali pedine che ancora si muovono su questa selvaggia scacchiera muovono i loro passi, sempre più arditi e pericolosi, in vista del gran finale: chi resterà vivo per vederlo?
Selina vuole vendicarsi di Jeremiah, che l'aveva resa paralitica (prima che il "seme magico" di Poison Ivy la guarisse, ma a caro prezzo). Barbara cerca vendetta nei confronti del Pinguino per la morte di Tabitha. E lo stesso Oswald Cobblepot vuole ora vendicarsi di Gordon, che dal suo punto di vista gli ha rubato i "sudditi". Senza dimenticare che sostanzialmente sia Jeremiah che l'Enigmista devono ancora scendere in campo.
In tutto questo, Gordon e Bruce hanno la funzione di creare un laccio emotivo con lo spettatore, diventando aghi della bilancia in un contesto molto instabile.
Legend of the Dark Knight: Penguin, Our Hero ha sostanzialmente il compito di portare avanti - e forse a tratti trascinare - le molteplici trame della quinta stagione dello show, riportando il Oswald al centro della scena e permettendoci di essere testimoni del progressivo, e chissà anche incontrovertibile, passaggio di Selina al "lato oscuro della Forza". L'assenza del Pinguino, quando c'è (come nello scorso episodio), si avverte sempre: è innegabile quanto il personaggio impersonato in modo shakespeariano da Robin Lord Taylor sia la chiave di volta dell'intera narrazione, fin dalla prima stagione. Invece, l'involuzione di Selina Kyle pare inarrestabile: il personaggio, interpretato in modo sempre più svogliato dalla giovane Camren Bicondova, è oramai una macchietta, e a poco serve renderla più "selvaggio"; la futura Catwoman di questo universo narrativo non funziona, così come non funzionano le varie sequenza d'azione di cui e protagonista assieme a Bruce Wayne, sempre goffe, forzate, montate pessimamente e perciò a tratti ridicole.
In un episodio che riporta in scena il personaggio di Ecco, una sorta di Harley Quinn di questo universo narrativo, fa il suo esordio una nuova gang criminale, la cui estetica è evidentemente ispirata ai personaggi noti come Mutanti della leggendaria Trilogia del Cavaliere Oscuro del fumettista Frank Miller.