Gotham 4x20, "A Dark Knight: That Old Corpse", la recensione

La nostra recensione del ventesimo episodio della quarta stagione di Gotham, intitolato "A Dark Knight: That Old Corpse"

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La gang criminale di Jerome si riunisce per commemorare il leader scomparso, giusto in tempo perché una nuova presenza torni a trascinare Gotham nel caos. Gordon e il GCPD provano a rispondere all'inattesa minaccia, solo per trovarsi asserragliati.

Intanto, Bruce e Jeremiah si ritrovano per sviluppare assieme una nuova tecnologia in grado di fornire alla città una fonte di energia pulita e virtualmente illimitata. Qualcosa però è cambiato in Jeremiah, a seguito della morte del suo fratello gemello.

La quarta stagione di Gotham si avvicina al suo finale, che si preannuncia fragoroso. Il lavoro fatto per arrivare a questo ventesimo episodio, che porta la narrazione a un livello superiore, è in definitiva encomiabile. A Dark Knight: That Old Corpse è infatti la perfetta dimostrazione di quanto bene si è lavorato quest'anno per dar vita a una mitologia coerente e affascinante, ben lontana dallo spettacolo poco avvincente al quale abbiamo assistito nella stagione passata. Oggi, Gotham è davvero uno show che si guarda con gusto e curiosità, perché da un lato molto fedele alla fonte originale, ma dall'altro dignitosamente indipendente da ogni forma di eccessiva derivazione.

Si poteva lecitamente pensare che la morte di Jerome, proprio nel momento in cui questo personaggio si era evoluto nella sua versione definitiva, potesse rappresentare "l'inizio della fine" per lo show, ma invece gli autori sono stati contestualmente in grado di dar vita a un bel retaggio del criminale, permettendo la nascita di una "versione 2.0" del villain: il folle criminale impersonato da un impazzito Jeremiah è credibilissimo, sia in termini di design che di caratterizzazione, e potrebbe davvero rappresentare la versione finale di un personaggio oramai prossimo a poter essere chiamato Joker, avvicinandosi molto all'iterazione più nota del Principe Pagliaccio del Crimine. In aggiunta, per quanto matto come un cavallo, Jeremiah riesce a conservare la lucidità e l'intelligenza di cui era in possesso prima della trasformazione, cosa che rende questo villain ancora più pericoloso e letale.

A Dark Knight: That Old Corpse è un episodio fluido, ben orchestrato, con un intreccio narrativo capace di saltare da una storyline all'altra senza soluzione di continuità, regalando a ogni personaggio il suo spazio, oltre che un ruolo funzionale alla narrazione. Ci sono molte scelte registiche apprezzabili, pur nella loro semplicità, ma è soprattutto in fase di scrittura che l'episodio brilla: oltre a una storia capace di intrattenere e appassionare grazie a più di un twist narrativo, è molto curioso - nella accezione più positiva del termine - come la gravitas del racconto sia alleggerita da momenti di grande ironia, come la gag con protagonisti i prigionieri della camionetta del GCPD.

Insomma, a due episodi dalla fine, anche in funzione del cliffhanger finale di A Dark Knight: That Old Corpse, è probabile che ci aspetti un bellissimo finale di stagione per Gotham.

In termini di easter egg e rimandi ai fumetti DC Comics, è evidente che la scelta di far indossare alla criminale Ecco una maschera di Arlecchino sia un modo sottinteso di avvicinare questo personaggio alla celebre fidanzata di Joker, Harley Quinn.

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