Gotham 4x19, "A Dark Knight: To Our Deaths and Beyond", la recensione

La nostra recensione del diciannovesimo episodio della quarta stagione di Gotham, intitolato "A Dark Knight: To Our Deaths and Beyond"

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Mentre Barbara è ancora sottoposta a delle prove per dimostrarsi degna di raccogliere l'eredità della Testa del Demone, Tabitha ha bisogno di Bruce e Selina perché possano aiutarla a salvare la sua amica, anche se questo dovesse significare riportare in vita Ra's al Ghul.

Nel frattempo, Gordon e Bullock indagano su una misteriosa sequela di prodigiose rapine andate in scena in diverse banche della città.

Dopo il clamoroso episodio della settimana scorsa, che ha chiuso la storyline legata al personaggio di Jerome, Gotham ritorna con il diciannovesimo episodio della quarta stagione, intitolato A Dark Knight: To Our Deaths and Beyond. Si tratta di un capitolo della storia appena discreto, che sposta i riflettori sul filone narrativo che ha visto Barbara Kean raccogliere il testimone di Ra's al Ghul. Fin dal principio, avevamo sottolineato come questa trama secondaria non avesse particolare mordente, specie se confrontata alle altre, e in questo episodio ne abbiamo ulteriore conferma.

In sé per sé la storia non è malvagia, ma naufraga inesorabilmente nel momento in cui necessita di un twist narrativo assolutamente scontato, oltre che pericolosamente ripetitivo e soprattutto privo di un senso logico lineare. Nel corso dell'episodio, infatti, Ra's al Ghul viene riportato in vita - con una delle soluzioni più pretestuose tra quelle ipotizzabili - solo per poi dover essere nuovamente spedito nell'oltretomba, in linea teorica con la stessa metodologia con cui Bruce se ne sbarazzò la prima volta: a conti fatti, quindi, si tratterebbe del più proverbiale cane che si morde la coda. Fortunatamente, la sequenza finale di A Dark Knight: To Our Deaths and Beyond mette una pezza a quello che rischiava di essere il primo grande e vero scivolone della quarta stagione di Gotham.

Una fase di flessione, va detto, è quanto mai fisiologica in queste condizioni: dopo una saga entusiasmante, in attesa del finale di stagione che ci aspettiamo lecitamente poter essere di pari livello, un momento atto a "tirare il fiato" con un capitolo della storia più "mogio" non è un crimine capitale. Per questo motivo sarebbe ingiusto scagliarci contro gli autori dello show, che quest'anno stanno svolgendo il loro lavoro egregiamente. Semplicemente, dunque, bolliamo A Dark Knight: To Our Deaths and Beyond come un episodio sostanzialmente insignificante e assolutamente dimenticabile.

Qualcosa di buono, però, c'é, a partire da una fotografia ben curata, specialmente nelle riprese in esterna. Abbastanza buone, inoltre, si rivelano essere altre soluzioni registiche, in particolare quelle di montaggio. Anche per ciò che possiamo classificare come "trucco e parrucco", con la versione "zombie" di Ra's al Ghul si è lavorato molto bene.

Chiudiamo la recensione sottolineando come ci sia una storia della DC Comics che può essere additata come - libera - fonte d'ispirazione per questo episodio: si tratta della saga crossover intitolata La resurrezione di Ra's al Ghul (2007), firmata da Grant Morrison, Peter Milligan, Keith Champagne, David López, Jason Pearson e Tony S. Daniel e pubblicata originariamente sulle pagine di Batman #670-671, Batman Annual #26, Detective Comics #838-839, Robin #168-169, Robin Annual #7 e Nightwing #138-139.

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