Gotham 4x15, "A Dark Knight: The Sinking Ship the Grand Applause", la recensione

La nostra recensione del quindicesimo episodio della quarta stagione di Gotham, intitolata "A Dark Knight: The Sinking Ship the Grand Applause"

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Gordon e Bullock - rientrato nel GCPD - devono trovare un modo per arrestare il dominio incontrastato di Sofia Falcone su Gotham: attraverso una serie di mosse studiate e vincenti, infatti, la "figlia d'arte" si è mostrata all'altezza di suo padre, sgominando i suoi avversari e riuscendo così a controllare tutta la malavita (e non solo) della città.

Nel frattempo, l'Enigmista è finalmente tornato in sé, e studia un piano per far evadere Oswald Cobblepot dall'Arkham Asylum, e cerca assieme a Leslie un modo per vendicarsi di Sofia ricorrendo all'aiuto di un improbabile alleato, mentre Selina a sua volta chiede aiuto a Bruce per liberarsi dal senso di colpa derivante dall'aver aiutato Ivy a compiere le sue malefatte.

A Dark Knight: The Sinking Ship the Grand Applause è un episodio soverchiante, degno climax di quella curva progressivamente crescente - in termini di bontà qualitativa - che vi stavamo segnalando sin dal ritorno di Gotham con la seconda metà della sua quarta stagione. Questo capitolo della storia parte relativamente in sordina, con un inizio quasi sommesso fatto di sequenze intrise di dialogo che in realtà vanno a gettare le fondamenta per un piacevole e abbastanza inaspettato effetto domino che in meno di trenta minuti porterà a un "tutti contro tutti" davvero divertente e alla nascita di un nuovissimo status quo per lo show, ennesimo punto di (ri)partenza di una storia che ha decisamente trovato nuova linfa vitale in idee vincenti e soprattutto in una più corretta caratterizzazione dei personaggi principali.

Che bello è quando una storia rinasce dalle proprie ceneri grazie al talento dei propri autori. Giunta alla sua terza annata, Gotham sembrava essersi inesorabilmente arenata, in attesa di una conclusione che pareva inevitabile: uno staccare la spina necessario per non sfociare nell'accanimento terapeutico. E invece no, non è andata così. A cosa si deve questo "miracolo"? In realtà, c'é una spiegazione molto semplice a tutto: ciò che allo show serviva era una ricalibrazione su parametri più semplici e immediati, invece di cercare sempre soluzioni così ambiziose da divenire pretenziose e crollare su se stesse. Ridimensionando i personaggi, riportandoli a un ideale punto di partenza affinché da questo imboccassero nuovi sentieri, dando vita a una storia piena di sotto-trame ma con una direzione precisa che la portasse da un punto A a un punto B, e inserendo nuove variabili, anche di "stupidissima" ideazione (si veda alla figlia di Falcone che vuole dimostrarsi all'altezza di suo padre), ecco gli ingredienti di una ricetta bilanciata e funzionale a preparare un pasto nutriente anche nella sua modicità.

Difficile dire di più su A Dark Knight: The Sinking Ship the Grand Applause senza fare spoiler: vi basti sapere che va in scena quella che possiamo definire come una guerra con (almeno) tre fazioni impegnate sul campo di battaglia, e che non tutti saranno in grado di portare avanti la loro crociata sin dal prossimo episodio. Proprio la prossima settimana saremo in grado di fare un'analisi più approfondita a livello tematico.

Da un punto di vista tecnico, abbiamo molto apprezzato la regia di Nick Copus, navigato director di serie TV statunitensi, sempre in grado di accentuare al massimo determinate reazioni emotive nella sua audience grazie a intelligenti soluzioni in termini di inquadrature (guardate quel primo piano su Sofia).

Come easter egg avrete sicuramente notato come uno degli sgherri della Falcone che tiene prigioniero il piccolo Martin sia impegnato a leggere il numero #14 di Detective Comics (1938), storica testata della DC Comics sul cui numero #27 fece il suo esordio assoluto il personaggio di Batman: era 30 maggio 1939.

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