Gotham 4x13, "A Dark Knight: A Beautiful Darkness", la recensione
La nostra recensione del tredicesimo episodio della quarta stagione di Gotham, intitolata "A Dark Knight: A Beautiful Darkness"
Tocca a Gordon e al GCPD provare a fermarla, con il neo-capitano che però è sotto il ricatto costante di Sofia Falcone.
Sarebbe disonesto non ammettere che mai all'inizio della sua quarta stagione avremmo pensato che Gotham potesse prendere una tale piega, diventando uno show rispettabilissimo. Con il senno di poi, certo, siamo tutti più bravi, e dunque è doveroso, ogni tanto, scendere dal virtuale "piedistallo" e ammettere come talvolta anche la nostra idea possa essere, anche se minimamente, influenzata dal pregiudizio. Fondato, ma pur sempre pregiudizio. Del resto, la terza annata della serie TV non aveva offerto uno spettacolo appagante, concentrandosi spasmodicamente su trame a tratti banali e a tratti persino presuntuose: il troppo spazio concesso alla personale epopea di Bruce Wayne alle prese con Ra's al Ghul aveva, da un lato, trascinato la storia su sentieri impervi e nefasti, dall'altro, quasi annichilito lo sviluppo di altre storyline e conseguentemente degli altri personaggi.
Ritorna in scena anche Bruce Wayne, il giovane e "piccioso" rampollo che pochi di noi oramai riuscivano a sopportare. Anche in questo personaggio, va detto, stiamo però iniziando a vedere dei segnali che lasciano ben sperare, in quella che potremmo definire quasi come una svolta "nolaniana" del suo cammino dell'eroe che un giorno lo porterà a divenire Batman. Tale "presa di coscienza", meno chiassosa, ma più psicologica e criptica, potrebbe nel prossimo futuro riservare sorprese, "ridimensionando" il personaggio in un contesto più adatto.
Finalmente ripescato anche il bizzarro Jerome, colui che in futuro potrebbe divenire noto come Joker (ma anche no): si tratta di un personaggio complesso e difficile da gestire, visto anche il retaggio al quale potrebbe appartenere. Anche in questo caso, l'utilizzo dello stesso come aguzzino di Oswald, con i due impegnati in una folle rivalità, piace, e non poco. Joker e il Pinguino sono due avversari storici del Cavaliere Oscuro, e sono quasi antitetici tra loro, in termini psicologico-attitudinali: giusto dunque vederli impegnati in questo dualismo.
E in tutto questo c'è Gordon: personaggio così equilibrato da passare talvolta in sordina, ma vera chiave di volta dello show.
L'affresco narrativo di Gotham, dunque, è al momento sostanzialmente impeccabile, anche grazie a contenuti visivi più adulti: c'é voglia di osare, da parte degli autori, come dimostrano le sequenze quasi gore in cui vediamo germogliare le piante di Ivy all'interno delle sue vittime, in scene che sono a metà tra Alien e la serie TV Hannibal.
A Dark Knight: A Beautiful Darkness è un episodio ricco di easter egg, specie nell'allucinazione vissuta da Bruce Wayne, nella quale vediamo i personaggi di Gordon e Oswald in una versione più fedele alla loro iterazione originale a fumetti, il primo con i baffi, il secondo con i smoking e tuba. Sempre in questo "incubo" registriamo l'epifania del giovane Wayne, che sembra finalmente stare abbracciando sempre di più il suo futuro da Uomo Pipistrello, in una sequenza che ricorda molto, in termini di estetica, alcuni iconici momenti della Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan (in particolare, Batman Begins).