Gotham 4x10, "A Dark Knight: Things That Go Boom", la recensione

La nostra recensione del decimo episodio della quarta stagione di Gotham, intitolata "A Dark Knight: Things That Go Boom"

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Il Professor Pyg è stato finalmente catturato. Nonostante però il misterioso ed efferato criminale, la cui vera identità è ancora ignota, sia confinato nell'Arkham Asylum, la sua pericolosità non è di certo azzerata, come scoprono ben presto gli altri detenuti del manicomio criminale di Gotham.

Mentre Gordon e i suoi indagano su quale sia il vero passato di Pyg, Barbara Kean prova a ricattare nuovamente Oswald Cobblepot facendo leva sui suoi presunti punti deboli: Sofia Falcone e il piccolo orfano muto Martin.

Infine, Leslie Thompkins stabilisce un nuovo ordine a Narrows, cercando di portare un briciolo di giustizia in un distretto dimenticato da tutti.

Dopo una settimana di pausa, e uno straordinario nono episodio, la quarta stagione di Gotham ritorna con un nuovo capitolo di quella che è, a conti fatti, una grande e grottesca epopea in chiave soap-operistica, con protagonisti personaggi appartenenti alla nota mitologia di Batman, personaggio dei fumetti DC Comics. Gli autori, in questa nuova annata dello show, hanno deciso di pigiare decisamente sull'acceleratore, dando vita a un affresco narrativo molto sopra le righe, anche in termini di violenza, ma che, complessivamente, funziona.

L'estremizzazione di una trama che ha virato bruscamente dalla storia banalmente derivativa proposta nella scorsa stagione - e che si è conseguentemente allontanata dallo stesso personaggio di Bruce Wayne - ci ha proposto momenti memorabili, come l'"ultima cena di Pyg" vista un paio di settimane fa ha saputo abbondantemente - e forse esageratamente? - dimostrare. Gotham è oramai un drama molto adulto nei suoi contenuti, e considerando le premesse con cui questa serie TV era nata, oltre al canale sul quale va in onda e al pubblico di riferimento, questa è una scelta coraggiosa alla quale ci sentiamo di fare un plauso.

Venendo più specificatamente all'episodio intitolato A Dark Knight: Things That Go Boom, siamo spettatori di un capitolo il cui intreccio narrativo si rivela magari meno spettacolare delle precedenti occasioni, ma sufficientemente ricercato. In quaranta minuti viene infatti tessuta una trama molto corale, con diversi rovesciamenti di forze tra i personaggi in campo: ne consegue uno sviluppo orizzontale della storia esaustivo e coerente. I personaggi stanno acquistando sempre più spessore, tutti coinvolti in un racconto che va progressivamente evolvendosi in modi spesso persino inaspettati: sulla virtuale scacchiera di Gotham si stanno sempre più profilando le premesse di un "tutti contro tutti" che prenderà sempre più piede nel prosieguo di stagione. E siamo sicuri che ci saranno molte altre sorprese.

Complessivamente, questo decimo episodio è però anche fumoso e confuso nel suo districarsi dall'inizio alla fine, con una trama che sembra dispiegarsi in loop - è tutto un ripetersi di ricatti e rapimenti, a conti fatti - che rischia di arenarsi in un triste circolo vizioso. Fortunatamente il colpo di scena finale - anticipato dalla parola "boom" nel titolo - crea il giusto stacco che consente agli autori di portare anche oggi un buon risultato a casa.

In A Dark Knight: Things That Go Boom fa il suo esordio un villain minore di nome The Dentist (il Dentista), apparso originariamente nei fumetti DC Comics sulle pagine di Detective Comics vol. 2 #16 (2013), creato da John Layman e Jason Fabok. Altro rimando ai fumetti dell'Universo DC sta nell'amore di Pyg per la musica classica, aspetto reso ancora più centrale nel videogame Batman: Arkham Knight, terzo e più recente capitolo di una saga videoludica di successo.

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