Gotham 4x06, "A Dark Knight: Hog Day Afternoon", la recensione

La nostra recensione del sesto episodio della quarta stagione di Gotham, intitolata "A Dark Knight: Hog Day Afternoon"

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L'improvvisa apparizione di un brutale serial killer che prende di mira i poliziotti (più) corrotti di Gotham, catapulta Gordon e Bullock in una pericolosa indagine, nella quale scottanti verità nascoste emergono, mettendo seriamente in crisi il rapporto tra i due colleghi e amici. L'assassino, nome in codice Professor Pyg, sembra intenzionato, a suo modo, a far crollare l'impero criminale del Pinguino.

Nel frattempo, Oswald Cobblepot sembra essere sempre più incline a fidarsi - cosa rara, per uno come lui - di Sofia Falcone, e Leslie Thompkins torna clamorosamente in scena, impegnata come medico dell'arena di combattimenti illegali in cui l'Enigmista ha scatenato Solomon Grundy.

Bruce Wayne - senza dimenticare Selina Kyle - esce momentaneamente di scena ed ecco che abbiamo il migliore episodio di Gotham della quarta stagione, e uno dei più validi dell'intero show. È un caso o no? La verità probabilmente sta nel mezzo. Gotham ha una mitologia rivisitata molto vasta, partendo da una fonte originale incredibile come i fumetti di Batman, con potenziali storie che possono spaziare in più generi narrativi, dal crime, all'action, allo sci-fi, fino all'horror. Il "problema" è che la maggior parte di questi racconti funziona al meglio se raccontato in termini maturi, con protagonisti adulti. A Dark Knight: Hog Day Afternoon ci viene presentato uno dei villain recenti più splatter e affascinanti del Cavaliere Oscuro, che diviene un catalizzatore perfetto per una narrazione semplice ma efficace, grazie alla ferocia e alla crudezza con la quale si manifesta.

La presenza di un giovane Bruce Wayne alle prese con i dolori della sua difficile crescita, dunque, se da un lato è in un certo senso fondamentale, dall'altro sta divenendo sempre di più un peso ai fini della bontà qualitativa dello show. Fortunatamente, i produttori sembrano aver capito che quella del futuro Batman è una variabile, che occasionalmente può essere omessa, cosa che permette alla storia di "respirare", andando a esplorare nuovi territori e avvicinando la serie TV al fumetto Gotham Central, che - con soli poliziotti protagonisti - sarebbe dovuta essere la fonte di maggiore ispirazione. Ben intesi, non stiamo affermando che la presenza dei giovani Bruce e Selina sia un male assoluto - è semmai un male necessario - ma che focalizzare eccessivamente la narrazione su questi personaggi potrebbe in qualche modo privare lo show del suo elemento costitutivo di maggiore efficacia. Ultimamente, infatti, Gotham si era troppo concentrata sul "cammino dell'eroe" di Bruce, asservendo tutti gli altri personaggi e possibili storyline a questa "missione". Ora sappiamo che non è necessariamente così.

A Dark Knight: Hog Day Afternoon è dunque l'ultimo capitolo in ordine di tempo in grado di tracciare il pattern orrifico che nella quarta stagione di Gotham pare prioritario: dallo Spaventapasseri al Professor Pyg, senza dimenticare Solomon Grundy, la trama sta seguendo un percorso sempre più oscuro e distopico, proponendoci storie che, in un modo o nell'altro, funzionano, pur nella loro semplicità congenita.

Il Professor Pyg è un personaggio dei fumetti DC Comics apparso per la prima volta sulle pagine di Batman #666 (2007) e creato dal geniale scrittore Grant Morrison e dall'artista Andy Kubert. La lunga gestione dello sceneggiatore scozzese delle testate del Cavaliere Oscuro, durata ben otto anni, è sempre stata molto sopra le righe come toni, andando a ridefinire in chiave distopica, punk e persino mistica l'intera mitologia del Crociato Incappucciato. In questo senso, Pyg è solo una dei tanti tasselli di una grande storia che andrebbe presa maggiormente in considerazione come fonte d'ispirazione di questo show.

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