Gotham 4x01, "A Dark Knight: Pax Penguina" [season premiere], la recensione
La nostra recensione della premiere della quarta stagione di Gotham, intitolata "A Dark Knight: Pax Penguina"
Questa è una premessa fondamentale da tenere in considerazione nel momento in cui ci si avvicina allo show, necessaria per una valutazione quanto più oggettiva possibile; è facile, infatti, che un fan dei fumetti targati DC Comics possa storcere il naso fino a farselo cadere dal volto trovandosi di fronte a Gotham, e non contestualizzadola per ciò che è, vale a dire un prodotto di massimi intrattenimento e immediatezza, che punta a carpire l'interesse di una fetta di pubblico quanto più vasta ed eterogenea possibile (e quindi ben maggiore e diversa dei "soli" lettori di comics).
La nuova situazione è ovviamente una grossa gatta da pelare per i pochi cittadini incorruttibili della città, su tutti James Gordon e Bruce Wayne. Il primo pare essere rimasto l'unico poliziotto non corrotto del GCPD, e cerca di osteggiare in tutti i modi possibili l'impero del crimine del Pinguino: ben presto, capirà che la forza bruta e l'attacco diretto non saranno più efficaci, e dovrà lavorare d'ingegno. Per il futuro Batman, invece, la strada è potenzialmente ancora più impervia: Bruce ha iniziato il suo "cammino dell'eroe" non senza difficoltà, indossando una maschera che è di fatto la versione 1.0 di quella del Cavaliere Oscuro e combattendo il crimine nelle strade come vigilante. Il nuovo status quo della città non gli faciliterà certo il lavoro, con Ra's al Ghul che lo osserva di nascosto, pronto a fare la sua mossa.
A ogni modo, il primo episodio della quarta stagione di Gotham ci ha introdotti a una storia che ha delle oggettive potenzialità, che speriamo possano essere sviluppate degnamente: l'idea di avere una Gotham City in mano al "crimine legalizzato", un'oasi di caos controllato isolata dal resto del mondo, è affascinante, e non può non richiamare alla mente dei "cultori della materia" la celebre saga a fumetti degli anni Novanta intitolata Batman: Terra di Nessuno, uno dei vertici massimi della continuity del Cavaliere Oscuro.
Da un punto di vista più tecnico, Gotham è una serie con un budget evidentemente limitato, del quale la produzione riesce a fare un uso oculato, cosa che, per un prodotto di questa natura e con questo target, è più che sufficiente.
Ci sono certo delle ingenuità colossali, sia a livello narrativo che di ambientazione. Da un lato, infatti, ci appare quantomeno buffo osservare un villain come Ra's al Ghul - un ecoterrorista in grado di minacciare il mondo con uno schiocco delle dita e al cui servizio c'é una delle organizzazioni segrete più potenti al mondo - nascosto come un voyeur dietro una finestra, intento a osservare le azioni di Bruce, o uno psicotico assassino seriale come Victor Zsasz farsi scrupoli di sparare tra la folla per uccidere la sua preda. Dall'altro, le scelte operate in termini di scenografia e fotografia - ma non solo - richiamano chiaramente l'estetica goth dei film di Batman diretti da Tim Burton: anche qui, senza un preciso e quasi ideologico lavoro in termini di caratterizzazione dei personaggi così come del contesto narrativo, non basta un po' di fumo artificiale che compare tra vicoli a rendere questa Gotham quella delle due pellicole di Burton, rendendo conseguentemente tale imitazione un goffo "scimmiottamento".
È un nuovo anno a Gotham, e lo seguiremo assieme a voi.