Gotham 3x13, "Smile Like You Mean It": la recensione

La nostra recensione del tredicesimo episodio della terza stagione di Gotham, intitolato "Smile Like You Mean It"

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Spoiler Alert
È servito il ritorno di un morto per resuscitare uno show ormai in caduta libera, sbiadita fotocopia di se stesso perso in trame e sottotrame di altalenante qualità. La ricomparsa sulle scene di Jerome (Cameron Monaghan) ha infuso nuova vita alla serie TV targata FOX, riportando tra le strade di Gotham quel pizzico di follia che da sempre ne è la principale caratteristica e salvando in calcio d'angolo l'intero episodio.La ricomparsa sulle scene di Jerome ha infuso nuova vita alla serie TV targata FOX

Perché sì, fino a metà puntata il ritorno del leader dei Maniax è sembrato essere solo una finta, un piano mal riuscito di Dwight (David Dastmalchian) che, non potendo riportare in vita il ragazzo, ha deciso di diventare lui stesso Jerome, con tanto di maschera realizzata utilizzando la pelle del volto del morto. Fortunatamente questa pantomima è durata poco, giusto il tempo di far scambiare al futuro Joker quattro chiacchiere con Lee (Morena Baccarin), fargli rapire il suo salvatore e farlo saltare in aria assieme a un intero edificio, annunciando al mondo la sua rinascita. Nonostante per la maggior parte della puntata la sua faccia sia stata coperta da bende, Monaghan ha offerto ancora una volta una prestazione più che convincente, confermandosi con il suo personaggio come miglior villain dello show. Con la morte di Theo Galavan, le attenzioni di Jerome e del suo culto - una delle novità più riuscite di questa stagione - sembrano essere nuovamente rivolte verso Bruce Wayne (David Mazouz), nel mirino del folle criminale proprio la sera in cui fu ucciso. Contando quanto ormai la serie abbia anticipato e stravolto i tempi dei fumetti, pensiamo possa essere possibile che dal faccia a faccia tra i due di settimana prossima si possa velocemente arrivare all'icona scena della caduta nell'acido, che darebbe la possibilità a Monaghan di diventare ufficialmente la tanta richiamata nemesi di Batman.

Quel che è certo è che le altre due grandi trame della stagione sono diventate minuscole rispetto a quella che ha visto protagonista la resurrezione di Jerome. Il voltafaccia della madre di Selina (Camren Bicondova), che abbiamo appreso essere ricomparsa solo per sfruttare l'amicizia della figlia con il giovane rampollo Wayne, ha colpito la ragazza su piano emotivo ma è stato impostato in maniera talmente veloce e repentina da non lasciare il segno sperato. Di contro, la lenta caduta di Pinguino (Robin Lord Taylor), con ogni personaggio che trama alle spalle dell'altro, dopo appena due episodi ha già stancato, facendoci sperare che la resa dei conti con Nygma (Cory Michael Smith) possa mostrarsi già nel winter finale.

In conclusione, quello messo in scena questa settimana è stato sicuramente il miglior episodio di questa terza stagione di Gotham, un episodio retto quasi unicamente dal talento di Cameron Monaghan, qui nella sua prova più convincente vista nella serie. Tutto è ora nella mani degli autori, che dovranno decidere se puntare a lungo sul loro villain più riuscito o utilizzare il suo ritorno per rilanciare al meglio lo show.

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