Gotham 3x12, "Ghosts": la recensione
La nostra recensione del dodicesimo episodio della terza stagione di Gotham, intitolato "Ghosts"
Provata la malattia di Mario e giustificato il suo estremo gesto, Gordon (Ben McKenzie) si è trovato a indagare sull'apparente ritorno di una ragazza dal regno dei morti, un caso che lo ha portato a scoprire un culto di fanatici che venera Jerome come fosse un profeta. L'indagine è stata però interrotta dall'arrivo del killer Zsasz (Anthony Carrigan), incaricato di ucciderlo per conto di Lee (Morena Baccarin), adirata a morte con il poliziotto per l'assassinio del marito. Quella presentata sarebbe stata anche una trama tutto sommato interessante, soprattutto per quanto riguarda il passaggio al lato oscuro della dottoressa del GCPD; peccato che a quest'ultima siano bastati un paio di giorni e una chiacchierata ad Arkham con Barnes (Michael Chiklis) per tornare sui suoi passi e chiedere a suo suocero di lasciare in vita Gordon, mostrando di provare ancora qualcosa per lui. Questa rivelazione sembra aver lasciato con l'amaro in bocca Carmine Falcone (John Doman), che non è chiaro come e se deciderà di vendicarsi per la morte del figlio.
Delle tre linee narrative sviluppate in questa stagione, quella con al centro Bruce (David Mazouz) e Selina (Camren Bicondova) continua a essere la più marginale e, di risposta, anche quella con meno appeal. Unica nota interessante di questi segmenti è stata lo scoprire che il gufo di cristallo rubato alla Corte dai due nasconde una mappa della città di Gotham, visibile soltanto quando una forte luce colpisce la scultura. Per il resto, quello che ci è stato propinato questa settimana è stato un ricongiungimento madre-figlia piuttosto melenso impreziosito da un segreto inconfessabile, rivelatosi un banale debito monetario verso un misterioso uomo che probabilmente scopriremo essere il padre della futura Catwoman. Per una puntata di ritorno dalla pausa invernale si poteva - e doveva - fare molto di più.