Gotham 3x10, "Time Bomb": la recensione

La nostra recensione del decimo episodio della terza stagione di Gotham, intitolato "Time Bomb"

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Spoiler Alert
È stato una centrifuga di personaggi e situazioni in continuo movimento questo Time Bomb, l'episodio di Gotham andato in onda questa settimana che ha gettato le basi per il finale di metà stagione. Un finale, a differenza di quanto fatto dalle serie supereroistiche di The CW, costruito in modo non lineare, chiudendo e aprendo di continuo nuove storie e non portando avanti una singola trama orizzontale. Se da un lato questa situazione è apparsa come estremamente negativa, non facendoci ancora capire dove lo show voglia andare a parare quest'anno, dall'altra ha dato modo di generare numerosi colpi di scena, capaci spesso e volentieri di rimescolare le carte in tavola.

Come già accaduto molte volte nel corso di questa stagione, in Time Bomb la narrazione si è mossa su tre fronti, riuscendo comunque a costruire in più punti un buon crescendo di tensione. L'esempio più lampante è stata tutta parte dedicata alla sadica vendetta di Nygma (Cory Michael Smith) su Butch (Drew Powell) e Tabitha (Jessica Lucas), rei secondo quest'ultimo di aver ucciso la sua amata Isabella. Il conto alla rovescia che ha peso sulle loro teste unito alla corsa contro il tempo di Barbara (Erin Richards), intenzionata a rivelare la verità a Ed così da salvare la sua partner in affari, ha garantito all'episodio un certo grado di incertezza, accentuato dalla sacrificabilità dei personaggi in gioco. Con la scoperta da parte di Nygma del vero responsabile dietro l'omicidio della sua fidanzata, l'imminente resa dei conti con Pinguino e il suo definitivo passaggio al lato oscuro sembrano ormai alle porte.

In Time Bomb la narrazione si è mossa su tre fronti, riuscendo comunque a costruire in più punti un buon crescendo di tensione

Con la caduta di Barnes, questa settimana è toccato alla Corte dei Gufi - di cui proprio in Time Bomb è stato pronunciato per la prima volta il nome - ascendere a principale antagonista della puntata, svolgendo un ruolo fondamentale tanto nei segmenti dedicati a Jim Gordon (Ben McKenzie) che a quelli dedicati a Bruce (David Mazouz). L'organizzazione segreta si è rivelata essere ancora più forte e dominante di quanto si potesse pensare, mostrandoci come addirittura un colosso della malavita come Carmine Falcone (John Doman) sia di fatto alla loro mercé. Proprio il figlio di quest'ultimo, per motivi a noi ancora sconosciuti, è finito sotto il mirino della Corte, che ripetutamente cercato di ucciderlo a quanto pare non ragioni legate a suo padre. Che Mario (James Carpinello) celasse qualche segreto era palese fin dalla sua prima apparizione, ma dopo gli eventi di questa puntata siamo assai curiosi di scoprire cosa può aver combinato di tanto grave per attirarsi addosso l'odio dei Gufi. Inoltre, il finale di Time Bomb ha lasciato intendere che l'uomo possa essere infetto da sangue di Alice: che possa essere qualche suo traffico legato al letale virus la sua principale colpa?

Come abbiamo detto, la Corte dei Gufi è stata rivelante anche nella sottotrama che ha coinvolto il giovane Bruce Wayne e la Whisper Gang, un clan intenzionato a contrastare i piani della malvagia organizzazione segreta. Il segmento, che ha visto il gruppo guidato da Luka Volk (Costa Ronin) venir brutalmente eliminato in una delle migliori sequenze d'azione della stagione, ci ha dato un'ulteriore prova della pericolosità di quello che a tutti gli effetti sta sempre più emergendo come il grande villain di quest'anno. Un antagonista che, se continuato a costruire come si sta facendo, potrebbe rivelarsi il migliore dell'intera serie.

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