È stato un viaggio nel subconscio di Gordon (
Ben McKenzie) questo
Red Queen, una discesa negli inferi servita a donargli la giusta motivazione per smettere di vestire i panni indossati in queste prime tre stagioni e iniziare il percorso che trasformerà nell'uomo - e nel commissario - che è destinato a essere. Tecnicamente tutta la sequenza è risultata molto buona, allo stesso modo dell'interpretazione di
Erin Richards, la cui vena di follia è stata utilizzata come "bocca della verità" per riportare Jim alla realtà. Il fatto che la donna sia presente nella sua mente è un elemento importantissimo, segno che la storia tra i due potrebbe tutt'altro che essere conclusa.In
Red Queen si è finalmente intravisto il grande disegno dietro questa stagione
Molto importante poi, oltre alla presenza scontata di Lee (Morena Baccarin), quella del padre di Gordon, Peter (Michael Park), che sul finale della puntata abbiamo scoperto essere in qualche modo collegato con la Corte dei Gufi. Grazie alla sua comparsa in alcuni momenti chiave dell'episodio, in Red Queen si è finalmente intravisto il grande disegno dietro questa stagione, che vede tutti i personaggi principali essere nel mirino di Kathryn (Leslie Hendrix) e della misteriosa organizzazione segreta.
Sullo sfondo della vicenda centrale si sono mosse le due principali love story della stagione. Bruce (
David Mazouz) ha avuto infatti il suo primo appuntamento con Selina (
Camren Bicondova), mentre Nygma (
Cory Michael Smith) ha portato avanti la sua relazione con Isabella (
Chelsea Spack), con Pinguino (
Robin Lord Taylor) a fare da terzo incomodo e punto di rottura tra i due. Per come sta venendo gestita, quest'ultima sottotrama sta sempre più assumendo i connotati della farsa e del grottesco, spingendo ogni scena all'eccesso e facendo diventare antipatico e noioso anche un personaggio carismatico come Cobblepot.
Inoltre, non abbiamo ancora capito dove gli autori vogliano andare a parare con la figura di Isabella: è una lontana parente della Kringle? È una creazione di Hugo Strange? O solo una coincidenza? Noi vi proponiamo anche un'altra ipotesi, bizzarra quanto interessante: e se gli autori avessero deciso di portare sullo schermo il personaggio di Solomon Grundy... Ma in versione femminile?