Gotham 3×06, "Follow the White Rabbit": la recensione

La nostra recensione del sesto episodio della terza stagione di Gotham, intitolato "Follow the White Rabbit"

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Spoiler Alert
Con il magnetico Cappellaio Matto di Benedict Samuel l'adrenalina è tornata a far da padrona in Gotham, regalandoci una delle migliori puntate della serie da molto tempo a questa parte. La trama è stata tanto semplice quanto funzionale: il pazzo illusionista ha messo Gordon (Ben McKenzie) di fronte a numerosi bivi - salvare una coppia di sposi o un bambino, decidere le sorti di un giornalista e di un dottore - con lo scopo di fargli perdere la ragione e lasciare emergere il suo lato oscuro. Un'impresa pienamente riuscita visto gli accadimenti finali di Follow the White Rabbit, in cui l'ex poliziotto è stato costretto a scegliere chi uccidere tra Lee (Morena Baccarin) e Valerie (Jamie Chung), le donne che attualmente abitano il suo cuore.Con il magnetico Cappellaio Matto di Benedict Samuel l'adrenalina è tornata a far da padrona in Gotham

Oltre ad averci fornito un'altra convincente prova del talento di Benedict Samuel, l'episodio ha ampliato ancora di più la mitologia dietro la figura del Cappellaio Matto. Numerosi sono stati infatti i riferimenti al libro di Alice Nel Paese Delle Meraviglie, dalla scritta sul cannocchiale alla scena del  thé finale, nonché i personaggi ricollegabili al celebre avversario di Batman, come i celebri sicari Tweedledum e Tweedledee o lo spaesato Bianconiglio, che inizialmente avevamo scambiato per uno smunto Solomon Grundy. Il mondo del Cappellaio Matto dovrebbe essere ulteriormente ampliato anche nella prossima puntata, intitolata The Red Queen, che vedrà il folle illusionista pronto a finire l'opera iniziata questa settimana.

Follow the White Rabbit ha funzionato molto bene perché gli autori si sono concentrati sullo sviluppo di una sola trama - quella appunto della vendetta del Cappellaio Matto su Gordon - accantonando momentaneamente tutte le altre o toccandole appena. Brevi sono stati infatti gli intermezzi dedicati allo sviluppo dei poteri del Capitano Barnes (Michael Chiklis) o al rapporto tra Pinguino (Robin Lord Taylor) e Nygma (Cory Michael Smith), con il primo desideroso di dichiarare i suoi sentimenti al futuro Enigmista e il secondo distratto dall'incontro con una doppelgänger della defunta signorina Kringle (Chelsea Spack). L'inserimento di quest'ultima come terzo incomodo all'interno della storyline potrebbe essere visto come una mancanza di coraggio da parte degli autori, quasi un modo per non approfondire la presunta omosessualità di Cobblepot - in totale controtendenza alla sua versione cartacea. Contando il buon lavoro fatto per creare il rapporto di odio e amore tra i due storici villain del Cavaliere Oscuro, vogliamo sperare che la presenza del doppelgänger della Kringle si riveli soltanto parte di un piano di vendetta ordito da Butch o - perché no - da Fish Mooney.

Nonostante l'inserimento anzitempo di qualche storica nemesi del Crociato Incappucciato e una propensione un po' troppo marcata alla presenza di superpoteri e mutazioni genetiche di vario tipo - il sangue infetto di Alice è l'unica nota stonata nella vicenda del Cappellaio Matto - Gotham sembra aver finalmente trovato un modo convincente per ritornare alle sue intenzioni iniziali, ossia raccontare il mondo criminale di Batman prima della sua venuta

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