Gotham 3×02, “Burn the Witch”: la recensione

La nostra recensione del secondo episodio della terza stagione di Gotham, intitolato Burn the Witch

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Spoiler Alert
Puntata che scorre tranquilla ma senza guizzi inventivi questa Burn the Witch, che già dal titolo anticipa l'atmosfera - e la piega - che prenderanno gli eventi sul finire dell'episodio. Con il rafforzamento della leadership di Pinguino (Robin Lord Taylor) sulla popolazione e il decadimento della polizia agli occhi della stessa, Gotham sembra infatti essere entrata in un nuovo inquisitorio medioevo, dove i "mostri" vengono cacciati al pari delle streghe per poi essere arsi sul rogo come segno di esorcizzazione del male.

A farne le spese è stata la gang di Fish Mooney (Jada Pinkett Smith), con quest'ultima salva per un miracolo proprio grazie al ripensamento di Cobblepot, incapace di uccidere "colei che l'ha creato". In questa sequenza, la migliore dell'intera puntata, è emerso quanto Pinguino sia ancora molto distante dalla figura spietata e manipolatrice a cui siamo abituati nei fumetti. Un percorso che immaginiamo porrà le sue basi proprio sull'uccisione della criminale, che questa volta dovrà essere compiuta a sangue freddo e con un arma da fuoco.
Tornando a Fish, nonostante abbia rischiato davvero tanto in questo episodio, è comunque riuscita a fuggire da tutto e tutti, portandosi con sé l'unica persona in grado di curarla: Hugo Strange (BD Wong). I due probabilmente staranno fuori delle scene per un po', dando così il tempo allo show di presentare nuovi personaggi - già settimana prossima avremo l'ingresso del Cappellaio Matto - e portare avanti alcune storyline aperte in questa stagione.

Puntata che scorre tranquilla ma senza guizzi inventivi questa Burn the Witch, che già dal titolo anticipa l'atmosfera - e la piega - che prenderanno gli eventi sul finire dell'episodio

La prima è quella incentrata sul triangolo amoroso tra Gordon (Ben McKenzie), Valerie Vale (Jamie Chung) e la rientrante Lee (Morena Baccarin), ricomparsa a Gotham nel momento esatto in cui il suo ex compagno e la reporter d'assalto hanno dato il via alla loro relazione. Una situazione già vista e rivista ma con il pregio di avere al centro un Gordon diverso da quello delle passate stagioni, che ci auguriamo possa regalarci qualche sorpresa.
Restando in tema donne, in Burn the Witch abbiamo fatto la conoscenza della nuova Ivy (Meggie Geha), ora adulta a seguito del tocco di Marv, che nonostante non sia ancora "poison" ha già messo in mostra gli elementi peculiari del suo alter ego malvagio: l'ossessione per le piante e l'utilizzo della bellezza come mezzo per i suoi scopi. Vista la velocità con cui gli autori hanno deciso di portare il personaggio all'età adulta, aspettiamoci di vedere entro la fine della stagione anche l'evento che le donerà i poteri.

La terza e ultima storyline, forse la più intrigante nonostante il poco spazio dedicatole, è quella riguardate il giovane Bruce Wayne (David Mazouz), che in questo episodio ha incontrato i due avversari con cui dovrà confrontarsi per il resto della stagione. Se da una parte il futuro Batman dovrà essere vigile per non cadere trappola dei giochi di potere della Corte dei Gufi, con cui ha stipulato un accordo di cui si è già pentito, dall'altra sarà chiamato a confrontarsi con l'arrivo a Villa Wayne del suo doppelganger, che pensiamo possa in realtà essere nientemeno che Clayface. Questi due elementi, a prima vista non collegati fra loro, siamo certi si riveleranno parte integrante di un unico piano, mirato come sempre a distruggere il nome e il prestigio dei Wayne.

Burn the Witch continua e finisce ciò che Better to Reign in Hell aveva iniziato settimana scorsa, gettando le basi per le varie sottotrame della stagione senza però mettere a fuoco quella principale. Un punto, questo, che dovrà essere rapidamente risolto per non perdere quanto di buono fatto l'anno passato con le saghe incentrate su Theo Galavan e Indian Hill.

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