Gotham 2x21 "A Legion of Horribles": la recensione

Ecco la nostra recensione del 21esimo episodio della seconda stagione di Gotham, intitolato "A Legion of Horribles"

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Con questo episodio Gotham ci dimostra quanto sia difficile cercare di tenere alta l'attesa, la tensione e l'emozione quando si sceglie, o per voglia o perché si è costretti, di fare stagioni così lunghe. Non si tratta affatto di un brutto capitolo ma l'episodio in questione, "A Legion of Horribles", porta con se l'errore meno accettabile di tutti, la ripetitività.

Parlando attraverso un ordine cronologico degli eventi le cose più importanti che dobbiamo tenere a mente sono sicuramente il ritorno di Fish Mooney (l'unico essere umano ritornato in vita in grado di ricordare), Clayface aka Basil che prende le sembianze di Jim Gordon e Bruce Wayne, Lucius e lo stesso Gordon che rimangono intrappolati all'interno delle mura di Arkham dal sempre più furbo Hugo Strange, il quale sembra avere sempre più cavie a sua disposizione. Morti che resuscitano che aumentano considerevolmente senza controllo; stiamo parlando di esperimenti fatti su 7 soggetti in 12 ore e forse proprio questa stessa cifra, criticata dalla sua fedele compagna di avventure Mrs Peabody, dovrebbero tenerla bene in mente anche gli autori che stanno senza controllo sovraccaricando la serie di villain, dando loro pochissimo spessore. Infatti va detto che quello che ci aveva affascinato e fatto ben sperare di questa seconda stagione erano personaggi analizzati come Mr. Freeze, che oltre ad avere un background interessante hanno dimostrato di saper emozionare grazie a delle specifiche caratteristiche che ci sono state intelligentemente raccontate con una certa calma e anche attraverso una determinata sofisticatezza.

Nel frattempo Selina resta, durante il corso di tutto l'episodio, nella stessa stanza insieme a Firefly, nonché la sua vecchia amica Bridgit. La ragazza gatto cerca in tutti i modi di ricordarle chi era prima che Strange le facesse il lavaggio del cervello. Purtroppo però una scrittura blanda e assai ridondante ha portato lo spettatore ad annoiarsi, semplicemente perché solo un episodio fa Tabitha ha fatto il suo tentativo di "ripristino della momoria" con suo fratello Galavan aka Azrael, senza riuscirci. Non potevamo di certo aspettarci un cambiamento repentino di intenzioni. Allora a quel punto la giovane ragazza usa con intelligenza la poca elasticità mentale di una cavia priva di controllo e usa il nome del professore per raccomandarle una serva che la possa affiancare, visto che le dee non possono stare senza. Ecco un esempio di scrittura forzata e poca inventiva.

D'altro canto sembrava aver preso una piega interessante la storyline di Bruce, Lucius e Alfred che attuano il piano di salvataggio in onore di Selina; poi però con l'entrata assai forzata, seppur prevedibile, di Nygma nel gioco di incastro di Strange tutto il piano dei nostri eroi crolla giù. Tutto il disastro generale è un discorso calcolato dagli autori che ha lo scopo di alimentare una certa attesa nei confronti del finale di stagione, ma nonostante tutto rimane il fatto che i protagonisti riescono a concludere ben poco.

Per Fish, come anticipato all'inizio dell'episodio, le cose assumono un significato diverso. A quanto pare a causa del DNA di seppia o dell'acqua contaminata del fiume dalla quale l'hanno tirata fuori, l'esperimento di Strange su di lei ha funzionato in tutto e per tutto: a quanto pare Fish con le sue mani è in grado di controllare le persone attraverso il solo tocco dell'epitelio squamoso stratificato, in poche parole attraverso l'epidermide. Questo aspetto potrebbe risultare, sempre se sviluppato con intelligenza, molto interessante. Un'altra cosa sorprendente è stata vedere Strange abbassare la testa o almeno vederlo al cospetto di qualcuno. Finalmente scopriamo chi c'è al di sopra dello scienziato e soprattutto apprendiamo che il piano generale viene in realtà finanziato, gestito e controllato da una cosiddetta corte. È chiaro che il misterioso personaggio dietro la maschera ritornerà nella terza stagione.

Infine l'altro momento riuscito dell'episodio riguarda il confronto tra Alfred e Bruce che, a parte qualche battuta già sentita, porta il loro rapporto speciale su un altro livello di complicità, la stessa che con l'avanzare degli anni porterà loro a diventare indissolubili. Arrivati a questo punto aspettiamo, seppur con tanta carne al fuoco, con ansia l'ultimo episodio di questa seconda stagione di Gotham, che speriamo possa chiudere definitivamente delle finestre che ormai da un po' sono state lasciate aperte.

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