Gotham 2x12, "Mr. Freeze": la recensione

Ecco la nostra recensione del dodicesimo episodio della seconda stagione di Gotham, intitolato "Mr. Freeze". La serie va in onda tutti i lunedì su Fox

Condividi
Spoiler Alert
Cura e abilità sono due degli elementi che potremmo usare per definire questo ritorno in grande stile di Gotham. Sembrerà esagerato parlarne con così tanta esultanza ma quasi nulla è andato storto in "Mr. Freeze", a partire dall'entusiasmante prologo in cui assistiamo alla confessione di Jim Gordon di fronte ad Harvey Dent, una scena che ripercorre in maniera accurata l'ultimo episodio della prima parte di questa seconda stagione. Gordon si trova costretto a dire una bugia, a mentire e a tradire la sua stessa divisa e la fiducia della sua compagna, ora anche incinta. Alla fine del processo viene assolto e ricomincia come se nulla fosse il suo tran tran giornaliero alla ricerca dei cattivi di Gotham insieme al sempre più spassoso Harvey Bullock, che porta quel tocco di ironia e stravaganza anche nei momenti più tesi dell'episodio.

Appare decisamente più convincente il personaggio del capitano Barnes che sembra non voler accettare del tutto la versione dei fatti raccontata da Jim, infatti sembra che qualcosa di quella serata non lo riesca a convincere del tutto. Ma una volta catturato Pinguino, il quale conferma la versione dei fatti di Gordon, il capitano sembra ricredersi, seppur ancora con qualche perplessità. Le menzogne sembrano essere ancora il punto debole di Jim Gordon, che si dimostra nuovamente una versione un po' più fragile e negativa rispetto a quella che i film, e forse anche i fumetti, ci hanno raccontato nel tempo. Anche Edward Nygma finalmente funziona in tutto e per tutto, e la lunga e a volte noiosa gestazione del suo personaggio ha finalmente portato i suoi frutti. Sembra essere ufficialmente dalla parte dei cattivi tenaci di Gotham con il suo carattere formato, ben delineato e credibile, ma nonostante il lato oscuro ormai sempre più in superficie c'è da dire che sa ancora cosa significa fare un favore a un caro amico nel momento del bisogno.

Poi ad un tratto, durante il corso dell'episodio, spunta un personaggio che tutti i fan dei fumetti e dei film di Batman conoscono molto bene. Non ci aspettavamo nulla di originale, e nonostante questo, la riuscita è più che buona. C'è questo alone di bontà e confusione nello sguardo di Victor Fries e l'interpretazione di Nathan Darrow è più che allettante. Il suo obiettivo è quello di sempre: trovare il modo di salvare sua moglie dalla malattia che la sta uccidendo. Ben presto conosciamo anche lei, Nora, interpretata da una delicata Kristen Heger che inizialmente è all'oscuro del lavoro malato che suo marito svolge alle sue spalle. Ci sono due o tre scene con Fries durante l'episodio che sono degne di nota: in primis la parte in farmacia con il dettaglio della bottiglietta di pasticche che si muove avanti e indietro tra le mani del farmacista e quelle di Victor. C'è del sofisticato in tutto questo, c'è cura nei dettagli e c'è quell'ambiente tragicomico carico di quei colori freddi che rende il tutto appagabile. Per non parlare poi degli strambi, ma allo stesso tempo convincenti, effetti visivi usati per la vittima A14 nel momento in cui Victor tenta di riportarla alla temperatura corporea. Nel frattempo Gordon e Bullock trovano degli indizi che li conducono direttamente a casa di Nora e Victor; purtroppo i due poliziotti troveranno solo la moglie, più disperata e sofferente che mai, a causa della sconvolgente scoperta dei vari esperimenti del marito che non coinvolgevano topi bensì esseri umani. Seppur sconvolta e amareggiata deciderà comunque di non tradirlo. Ad un tratto gli eventi sembrano andare troppo veloci in questo episodio soprattutto per quanto riguarda questa nuova storyline ma poi avviene il punto di svolta: Victor una volta arrivato in centrale per confessare i suoi crimini dovrà ricredersi nel vedere superato il test fatto sul paziente A16. L'espediente usato dagli sceneggiatori per tenerlo bloccato qualche istante in più è su una sottile linea tra ironia e banalità, ma comunque un'idea passabile e non condannabile vista la quantità di cose ben riuscite.

Non delude infatti neanche il percorso inedito che testerà il coraggio e metterà a dura prova Copplebot, facendogli forse scoprire il sentimento della paura che ad Arkham sembra fuoriuscire senza controllo. Ed è lì che incontreremo Hugo Strange che sin da subito convince per aspetto, movenze e interpretazione. Wong sembra essere perfetto nel ruolo e la scena della prima seduta di Pinguino ne è la prova eclatante. Bei movimenti di macchina, dettagli e primi piani interessanti intensificano l'intera sequenza. I progetti di questo folle psichiatra sembrano essere molto pericolosi e i trattamenti intensivi e di riabilitazione che toccheranno a Oswald Copplebot incutono terrore perfino al registratore che Strange usa in ascensore. Insomma non c'è da lamentarsi di nulla in questo episodio a partire dagli espedienti tecnici e da un lavoro attento di precisione che non fa pesare il budget non troppo elevato.

Perla di "Mr. Freeze" è sicuramente l'allucinante scena che vede Nigel strapparsi gli occhi via dalle orbite dopo che Strange gli consiglia di ripetersi bene in mente: "Non vedere il male, non fare il male". La cosa al momento più raffazzonata in questo episodio è l'incontro tra Tabitha e Butch Gilzean che non svela molto a parte la loro imminente unione in affari. Ma sicuramente nei prossimi episodi avremo modo di vedere dove si andrà a parare con questa vicenda. Per ora aspettiamo di vedere dove tutto ci porterà, e come dice il buon Batman nel fumetto "Il Lungo Halloween", "io credo in Gotham". Speriamo allora di non rimanere delusi.

Continua a leggere su BadTaste