Gotham 2x11, "Worse than a Crime": la recensione

Ecco la nostra recensione dell'undicesimo episodio della seconda stagione di Gotham, intitolato "Worse Than A Crime"

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Eccoci finalmente arrivati al midseason finale della seconda stagione di Gotham. Quanto abbiamo atteso questo episodio? La risposta a detta nostra è: "tanto", visti anche i numerosi passi avanti che ci sono stati dalla prima alla seconda stagione. Anche se c'è da dirlo, forse per certi versi da questa puntata potevamo aspettarci qualcosa di più, in termini per così dire di epicità. Potrebbe sembrare presuntuosa come richiesta per una serie di ventidue episodi come questa, ma vista la premessa degli scorsi episodi la possibilità che questo potesse essere un midseason finale memorabile c'era. Questo non vuol dire che non riesca nell'intento di farsi apprezzare, anzi, nell'insieme mantiene la sua coerenza nella costruzione a partire dal delineamento dei personaggi e della loro interazione.

È la resa dei conti. Bruce Wayne viene ufficialmente imprigionato da Galavan, dopo essere stato rapito da questi alla fine dello scorso episodio. Il giovane continua imperterrito a mantenere salda la sua idea riguardo il non voler firmare le carte di cessione della società ed è proprio a questo punto che Theo Galavan rivela a lui la verità sulla sua famiglia. Il discorso dei Dumas e della famiglia Wayne non sembra toccare particolarmente il caro Bruce che, oramai rassegnato, viene chiuso in una cella in attesa della celebrazione. Il figlio di Gotham difronte al Sacro Ordine di Saint Dumas deve essere ucciso. "Stanotte a mezzanotte i Dumas verranno vendicati e i peccati della famiglia Wayne verranno lavati via dal tuo sangue", queste le parole di Galavan al ragazzo. Abbiamo ben inteso il discorso, già da un po'.

Nel frattempo la questione interessante di "Worse than a Crime" riguarda la nipote di Galavan, Silver St. Cloud, la quale dopo non essere riuscita ad incastare Bruce viene costretta da Galavan a manovrarlo nuovamente. Ma stavolta il gioco è decisamente più complicato visto che il ragazzo oramai sa tutto. Nel caso non vi riuscisse, le sorti della ragazza potrebbero essere anche molto negative. A quel punto Tabitha, presente durante la discussione tra zio e nipote, cerca in qualche modo di difendere la ragazza ricordando al fratello lo scopo di tutto e soprattuto la giovane età di Silver.

La cosa più assurda dell'intera puntata è sicuramente vedere sbucare a un tratto dalla porta delle segrete di villa Wayne il caro Lucius Fox. Che fine aveva fatto? Rinchiuso per un bel mucchio di episodi, decide di mettersi all'opera alla ricerca di Alfred e Bruce, dopo alcuni segnali di effrazione e rapimento nel salone della villa. Nel frattempo Alfred, dopo essere riuscito a scappare dalle grinfie di Tabitha e dal suo feroce gruppo, durante un tentato furto di una macchina in stile "Grand Theft Auto", con lo scopo di raggiungere nel minor tempo possibile Bruce, viene beccato e arrestato dalla polizia. Il problema dell'intera vicenda è proprio al distretto di Gotham, visto che il caro Jim Gordon è ricercato dagli agenti, dopo le aggressioni nei confronti dell'ex sindaco e dopo essere stato visto scappare con Pinguino. Sarà lì che il fedele maggiordomo si unirà insieme ad Harvey e Lucius alla ricerca del detective, unico essere in grado di aiutarli a riprendere Bruce. A difendere Jim nei confronti del capo Barnes ci pensa Lee, mentre a tenerlo nascosto ci pensa Pinguino.

L'ambiente totalmente finto caratterizzato da ombre allungate, quasi teatrali, rende Gotham una serie con una sua anima

Gordon si risveglia, dopo l'ormai usuale sogno su Barbara, a casa di Nigma, ed è qui che rimane sorpreso dalla misteriosa amicizia tra quest'ultimo e Pinguino. Sì perché sarà proprio nella casa dove è morta la signorina Kringle che si pianificheranno le idee per uccidere Galavan. A quel punto Pinguino in men che non si dica riesce immediatamente a convincere Gordon a seguirlo nell'impresa, vista anche la taglia che incombe sulla testa del detective da parte della sua stessa gente. Ma è proprio in quel momento che Lee interrompe l'intera progettazione del piano con una sorprendente notizia, i due aspettano un bambino. Inizialmente Gordon si fa sopraffarre dalla notizia emozionandosi, come giusto che sia, decidendo così di scappare via con lei grazie all'aiuto di Pinguino. Ma sarà nel momento in cui scopre del rapimento di Bruce, grazie all'avvertimento datogli dal gruppo formato da Harvey e Alfred e Lucius, che deciderà di ritardare la partenza. Come al solito la buona dottoressa, orgogliosa del suo amore nei confronti del frustrato detective, che gli fa intendere che lo aspetterà. È in questi istanti che si percepisce un'atmosfera quasi noir, grazie alla fotografia molto contrastata che distingue questa serie da tante altre dello stesso genere. A volte sembra di stare a guardare un film di altri tempi, anche se a basso budget. Ma l'ambiente totalmente finto caratterizzato da ombre allungate, quasi teatrali, rende Gotham una serie con una sua anima. Questa scena infatti è una buona rappresentazione di una pagina di fumetto.

Prima del gran finale durante tutto il corso dell'episodio vi è la più grande falsa messa in scena dimostratasi poi come l'azione più romantica e ingenua del mondo. Silver tenta infatti di ingannare il povero Bruce cercando di farlo innamorare di nuovo di lui, perché in fin dei conti l'idea di Galavan è quella di replicare nel presente quello che successe anni addietro con le rispettive famiglie. Ma ovviamente dopo uno squallido tentativo di fuga Bruce comincia a prevedere l'intento della ragazza. La comprende perché Bruce è intelligente ed è già per certi versi maturo, responsabile e saggio, fa quasi effetto vedere Batman vestito da bambino. Ed è proprio in questo momento che i due si aprono l'uno nei confronti dell'altra: la costruzione dell'intera vicenda funziona perfettamente e porta poi ad una risoluzione sensata, forse un po' scontata, ma comunque coerente con l'intero percorso dei personaggi. Infatti i due ragazzi finiranno per aiutarsi a vicenda. Durante l'arrivo di Galavan, Bruce dopo aver compreso il motivo delle azioni della ragazza, le quali a detta sua non sono state spontanee ma indotte da persone più forti e crudeli al suo comando, decide di aiutarla baciandola e perdonandola davanti agli occhi di suo zio che si riesce finalmente a complimentarsi con lei.

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A questo punto gli schieramenti sono fatti, la certezza è solo una: Pinguino vuole vendicarsi e non vuole arrestare l'assassino di sua madre. Al gruppo si unisce anche Cat che fa le sue presentazioni con Fox, a voi il gioco di parole. Ora finalmente, tutti si dirigono verso la cerimonia. In qualche secondo però, dopo questa bella premessa, finisce tutto. Gordon e gli altri bloccano in tempo la cerimonia anche grazie all'aiuto di Silver, la quale urlando distrae Padre Creel dall'uccidere Bruce, impalato e costretto alle preghiere del sacro ordine. Dopo uno scontro ad armi impari, Tabitha, Silver e Galavan riescono a fuggire. Ovviamente quest'ultimo, deluso da Silver, decide di volerla uccidere e di non portarla con loro dopo l'ennesimo errore commesso. Sarà a quel punto che l'intervento di Tabitha lascerà tutti noi di stucco, anche se all'inizio dell'episodio qualcosa si cominciava ad intuire, visto l'astio venutosi a creare tra lei e il fratello. Infatti Tabitha colpirà il fratello mettendolo al tappeto.

In una città come Gotham è purtroppo la legge stessa a non avere una sua forma e logica

Le due con il paracadute si salvano precipitando nell'abisso, un abisso che stomaca alla vista a causa di una CGI poco riuscita, lasciando Galavan nelle mani di Gordon. Inizialmente quest'ultimo vuole ammanettarlo per portarlo così difronte alla giustizia, poi però decide di agire diversamente: dopo l'intervento flash del capitano Barnes, interrotto poi da Pinguino, il detective viene nuovamente sopraffatto dalle parole fredde e coerenti di quest'ultimo, soprattutto dopo avergli ricordato la potenza di Galavan nei confronti dei tribunali, anche rispetto agli eventi degli scorsi episodi.

Sarà a quel punto che, sulla riva del fiume della città maledetta, con i tuoni più finti del mondo, assisteremo a quella che potrebbe sembrare la debolezza più grande di Gordon. È oramai un uomo completamente annullato e consumato dalla crudeltà che lo circonda: infatti la sua voglia di giustizia fa a botte con l'ipotetico buonsenso di dover seguire la legge. Ma in una città come Gotham è purtroppo la legge stessa a non avere una sua forma e logica. C'è il caos e per assurdo esistono ospedali e obitori dove la gente non ha la possibilità di morire una volta per tutte, vista l'esistenza di un personaggio come quello di Hugo Strange, che non vediamo l'ora di vedere in azione.

A Gotham c'è corruzione, c'è la mafia e c'è soprattutto disordine. Una città gestita da folli dove personaggi come il capitano Barnes risultano stonati. Ed è proprio in quell'istante che, sotto i molteplici colpi che Pinguino infligge a Galavan, Gordon per pietà decide di sparargli.

Sembra quindi concludersi questo primo ciclo narrativo. Siamo soddisfatti delle scelte prese da parte degli autori così come siamo interessati a farci sorprendere da qualcosa di ancora più stimolante visto che le basi ora ci sono tutte. Speriamo di non rimanere delusi.

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