Gotham 2x04, "Strike Force": la recensione

Ecco la nostra recensione del quarto episodio della seconda stagione di Gotham intitolato Strike Force

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Spoiler Alert
Dopo l'episodio della scorsa settimana che aveva visto la morte di Jerome per mano di Theo Galavan, ritorniamo a Gotham con l'esigenza di farci sorprendere da qualcosa di buono, vista la prematura scomparsa di un personaggio interessante e soprattutto incoraggiante in termini di qualità. A seguito delle vicende del terzo episodio il timore che qualcosa potesse non convincere c'era, e invece permangono i buoni compromessi per continuare a guardare questa serie, dando coerenza all'universo creato da Bruno Heller. Vi è infatti un percorso molto più delineato e non si sente la mancanza né di Falcone né di Fish.A seguito delle vicende del terzo episodio il timore che qualcosa potesse non convincere c'era

La puntata si apre con Pinguino, che viene dipinto come Salomone al comando della città, divenuto Re per designazione divina, che discute del futuro e incita i suoi discepoli all'eliminazione del caos. Ogni cosa da questo momento deve passare al suo cospetto. Ma quando sembra che l'equilibrio sia stato finalmente ristabilito all'interno del suo regno, ecco arrivare il primo vero contrasto al Re di Gotham. La disciplina e la coesione vengono infatti spente da Galavan, il quale lo obbliga, ricattandolo con il rapimento della madre, a eseguire degli omicidi per suo conto nei confronti di tutti i candidati delle prossime elezioni per la carica di Sindaco. A quanto pare ora è ufficiale: Theodore Galavan si candida ufficialmente come prossimo sindaco di Gotham e ha bisogno di Pinguino per passarla liscia e depistare la polizia. Questi, pur di salvare sua madre, sarà disposto a tutto e metterà a repentaglio ogni cosa, arrivando anche a scontrarsi con Jim Gordon minacciandolo di rivelare alcune verità nascoste della loro passata collaborazione. La cosa sembra spaventare il commissario e non poco, soprattutto ora che un nuovo ingresso in polizia ha cominciato a riportare le regole al servizio della giustizia.

Stiamo parlando di un marine idealista interpretato da Micheal Chiklis, che dimostra subito di saperci fare, licenziando tutti coloro che durante la loro carriera in polizia hanno usufruito dei ricatti, della droga ma soprattutto della corruzione per fare i propri interessi. Nathaniel Burns, questo il suo nome, con l'aiuto di Gordon comincia a reclutare i migliori "soldati" per la formazione di una squadra d'assalto. Da qui il nome dell'episodio, "Strike Force", un punto di partenza dove si gettano le basi per importanti cambiamenti. La città ha bisogno di un laccio emostatico per fermare l'emorragia, e nel preciso istante in cui si presenta un uomo così intelligente e scaltro come Theo Galavan, pronto a distruggere ogni cosa e a ingannare qualsiasi persona, l'arrivo di Nathaniel potrebbe servire come il pane.

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Nel frattempo si parla d'inganno anche con Bruce Wayne, il quale invita il futuro sindaco per un pranzo, con lo scopo di ringraziarlo per il salvataggio avvenuto nella scorsa puntata. È proprio grazie al fascino di una ragazza, Silver St. Cloud, che Galavan si assicura la completa fiducia da parte del ragazzo. Notevole la parte in cui vediamo Alfred mettere in allerta Selina, chiedendole di stare lontana da Bruce. Una scena che mette in evidenza la fragilità del personaggio di lei, che forse sembrava finalmente pronta a fare da spalla al giovane Wayne. Per lo spettatore Bruce è ancora caratterizzato da una forte solitudine anche in un momento in cui per lui tutto sembra andare per il verso giusto, a causa della sua ingenuità. Ma non è facile avere il controllo della situazione quando sembra che nella propria vita ci sia un nuovo mentore, l'incitamento da parte di Alfred all'addestramento, ma soprattutto l'aiuto di Lucius, che getterà le basi per qualcosa di più corposo in un futuro non troppo lontano.

Quello che ancora non torna è il personaggio di Nygma. Più che altro la sua storia in Gotham sembra essere, forse per il momento, scollegata dal resto e ha difficoltà ad amalgamarsi con la vicenda principale. Siamo in una bolla, in un'altra dimensione, dove la signorina Kringle accetta, per grazia di non si sa chi, per la prima volta l'invito a cena da parte di Nygma. Quest'ultimo sempre più in preda dello sdoppiamento di personalità si impegna a preparare la cena con le sue mani, e con lo spirito giusto cerca in tutti i modi di non rovinare la situazione. E alla fine, nonostante un po' di tensione, almeno in questo episodio, non avviene nessuna catastrofe. Sicuramente in preparazione a qualcosa di davvero spaventoso e drastico, che episodio dopo episodio troverà la sua strada, per il momento singolare e distaccata dal resto.

Nonostante tutto, siamo di fronte a un episodio che funge da intermezzo ma che non rovina l'atmosfera creatasi fino ad ora. Gli elementi per qualcosa di speciale continuano a esserci, e la collisione tra il mondo di Pinguino e quello di Theo Galavan incuriosisce, aumentando il distacco in avanti in termini di qualità che questa seconda stagione sta mettendo in atto nei confronti della prima.

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