Gotham 2x04, "Strike Force": la recensione
Ecco la nostra recensione del quarto episodio della seconda stagione di Gotham intitolato Strike Force
La puntata si apre con Pinguino, che viene dipinto come Salomone al comando della città, divenuto Re per designazione divina, che discute del futuro e incita i suoi discepoli all'eliminazione del caos. Ogni cosa da questo momento deve passare al suo cospetto. Ma quando sembra che l'equilibrio sia stato finalmente ristabilito all'interno del suo regno, ecco arrivare il primo vero contrasto al Re di Gotham. La disciplina e la coesione vengono infatti spente da Galavan, il quale lo obbliga, ricattandolo con il rapimento della madre, a eseguire degli omicidi per suo conto nei confronti di tutti i candidati delle prossime elezioni per la carica di Sindaco. A quanto pare ora è ufficiale: Theodore Galavan si candida ufficialmente come prossimo sindaco di Gotham e ha bisogno di Pinguino per passarla liscia e depistare la polizia. Questi, pur di salvare sua madre, sarà disposto a tutto e metterà a repentaglio ogni cosa, arrivando anche a scontrarsi con Jim Gordon minacciandolo di rivelare alcune verità nascoste della loro passata collaborazione. La cosa sembra spaventare il commissario e non poco, soprattutto ora che un nuovo ingresso in polizia ha cominciato a riportare le regole al servizio della giustizia.
Nel frattempo si parla d'inganno anche con Bruce Wayne, il quale invita il futuro sindaco per un pranzo, con lo scopo di ringraziarlo per il salvataggio avvenuto nella scorsa puntata. È proprio grazie al fascino di una ragazza, Silver St. Cloud, che Galavan si assicura la completa fiducia da parte del ragazzo. Notevole la parte in cui vediamo Alfred mettere in allerta Selina, chiedendole di stare lontana da Bruce. Una scena che mette in evidenza la fragilità del personaggio di lei, che forse sembrava finalmente pronta a fare da spalla al giovane Wayne. Per lo spettatore Bruce è ancora caratterizzato da una forte solitudine anche in un momento in cui per lui tutto sembra andare per il verso giusto, a causa della sua ingenuità. Ma non è facile avere il controllo della situazione quando sembra che nella propria vita ci sia un nuovo mentore, l'incitamento da parte di Alfred all'addestramento, ma soprattutto l'aiuto di Lucius, che getterà le basi per qualcosa di più corposo in un futuro non troppo lontano.
Nonostante tutto, siamo di fronte a un episodio che funge da intermezzo ma che non rovina l'atmosfera creatasi fino ad ora. Gli elementi per qualcosa di speciale continuano a esserci, e la collisione tra il mondo di Pinguino e quello di Theo Galavan incuriosisce, aumentando il distacco in avanti in termini di qualità che questa seconda stagione sta mettendo in atto nei confronti della prima.