Gotham 2x03, "The Last Laugh": la recensione

Ecco la nostra recensione al terzo episodio della seconda stagione di Gotham, in onda tutti i martedì su FOX

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Spoiler Alert
Il trucco sta nell'abilità di mani del prestigiatore. Ed è proprio il caso di dire che Jerome è il vero illusionista di questo episodio, ma purtroppo è illuso di poter diventare qualcosa di grande in un mondo però che pensa solo a se.

Siamo al terzo episodio di Gotham e dopo la morte di Essen Jim Gordon è sempre più deciso a cambiare le cose con l'aiuto di Bullock, oramai reintrato in polizia. Entrambi indagano per cercare di catturare Jerome e la sua banda. La prima pista sembra portare a Paul Cicero, il padre di Jerome. Quest'ultimo insieme all'aiuto di Thabita riesce a catturare e ad uccidere Paul prima dell'arrivo del duo. Prima dell'omicidio nei confronti del padre, Jerome ha una conversazione con lui improntata sul passato, e su tutte quelle volte che non ha creduto in lui. Come ovvio che sia questa sembra essere la classica dimostrazione di un figlio deluso e pronto a vendicarsi nei confronti di un padre assene. Ma Paul prima di morire comunica a suo figlio quella che sembra essere la frase madre di questo episodio: "tu sarai la sciagura per Gotham e i bambini si sveglieranno gridando al tuo solo pensiero".

Dopo lo strano e avvincente capovolgimento di questa stagione, sembra alla fine essere questo terzo capitolo quello più rivelatorio in termini di intenzioni, e "The Last Laugh", questo il titolo dell'episodio, ci catapulta realmente in un nuovo squilibrato universo. Siamo di fronte ad un episodio ben costruito improntato sul classico caso procedurale ma che stavolta segue una linea ben precisa. Questa linea si chiama Theo Galavan, il quale sembra avere il piano perfetto per la sua resurrezione su Gotham. Dopo aver scoperto che la famiglia di Theo ha creato il fondamento su cui si erge la città e che qualcuno ha tradito e cancellato il lascito tramandato negli anni, veniamo già a conoscenza delle reali motivazioni del villain, e questo sembra essere promettente in termini di sceneggiatura. Il piano perfetto per iniziare la sua ascesa viene attuato durante la serata di beneficenza per il Children's Hospital, dove sono presenti un pò tutti i protagonisti di Gotham. Qualcuno sarà anche coivolto direttamente come il caro Bruce Wayne ormai in attivo per riprendere il suo ruolo nella mondanità.

Questa volta sarà più difficile contrastare i nemici che oramai sono più che risorti in una Gotham sull'onda del delirio

Durante la serata assistiamo anche dei momenti divertenti come il colpo di fulmine per Lee Thompkins da parte di Alfred, il quale rinuncerà dopo aver scoperto la relazione con Gordon. C'è un riavvicinamento tra Selina e Bruce che coinvolge e soprattutto non banalizza una storia ormai tramutatasi in una fiaba per adulti. Ma soprattutto diverte vedere che Jerome ha ragione su una cosa: la polizia è ingenua, per non dire altro, e casca perfettamente nel suo trabocchetto, credendo al fatto che suo padre sia stato il vero artefice della sua fuga da Arkham. Speriamo però, nelle prossime puntate, di non annoiarci nel vedere addormentati Gordon e Bullock, prima di capire realmente che le cose non sono come sembrano in una città dalla doppia faccia.

Il prestigiatore della serata è appunto Jerome, che stavolta però non viene fermato da Jim Gordon bensì da Theo Galavan. Inizialmente pensiamo si tratti di una messa in scena per portare le gesta eroiche di Galavan agli occhi del pubblico di Gotham. In realtà il piano stupisce tutti e ci lascia a bocca aperta, soprattutto dopo il piacere avuto nel veder recitare Cameron Monaghan, che in soli tre episodi è riuscito a intrattenere e stupire in maniera inedita.

Gotham vuole un eroe e sembra proprio che questo eroe non sarà Jerome, visto che Galavan lo uccide tradendo chi sembrava finalmente aver trovato qualcuno che credesse in lui. Il piano di Theo, messo in atto con Barbara Kean alle spalle di sua sorella Thabita, rivela che stavolta i villain hanno deciso di fare sul serio. In qualche locale pittoresco di Gotham, Pinguino rimane in poltrona seduto a guardare da spettatore qualcuno che sembra finalmente in grado di potergli togliere il trono come Re della città.

Siamo stati gli spettatori di un macabro show, che ha portato nel giro di pochi minuti la storia a un nuovo capovolgimento. E stavolta sono saldi tutti i rapporti tra i vari protagonisti, c'è un partner per ognuno, c'è un nuovo aiuto come ad esempio Lucius visto nella scorsa puntata, perché a quanto pare questa volta sarà più difficile contrastare i nemici che oramai sono più che risorti in una Gotham sull'onda del delirio.

A proposito di delirio sono proprio le parole del padre di Jerome che puntualizzano l'aspetto devastante e folle di questa stagione. Il grande Rodolfo esce di scena ma lascia dietro di sè morte e follia, e quelle parole dette dal padre sembrano manifestarsi al suon della risata psicotica che solo il vero genitore di un futuro Joker poteva lasciare. Sembra essere sì l'ultima risata, ma sarà la risata che darà l'inizio a un viaggio sulla cresta della follia.

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