Gotham 1x13 "Welcome Back, Jim Gordon": la recensione
Il nuovo episodio di Gotham mette Gordon di fronte ad una pericolosa scelta
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Tutto ciò che precede questa conclusione non è allo stesso livello, l'episodio è nettamente al di sotto dei due che l'hanno preceduto, e molti dei difetti classici della serie si ripropongono. Il caso settimanale manca di tensione, e dire che ci sarebbero almeno due circostanze che potrebbero renderlo più forte di quelli visti finora: un testimone ucciso dopo essere stato definitivamente convinto da Gordon a collaborare, e il coinvolgimento di poliziotti corrotti. Jim Gordon sa cosa è giusto fare, e non è certo il timore dell'ostracismo da parte dei colleghi a fermarlo: eppure stavolta sembra che a muoverlo non sia tanto il desiderio di risolvere il caso, quanto il senso di colpa nel vedere un innocente ucciso nel luogo ipoteticamente più sicuro della città.
Ci sono parecchie cose che non vanno e varie facilonerie di scrittura in questo episodio decisamente carico di storyline (ci sarebbero anche Nygma e Bruce sullo sfondo, ma la loro presenza è impalpabile). La tensione, nonostante i temi in gioco, manca, la costruzione del malsano rapporto di stima/affetto tra Bullock e Fish è calata dall'alto e sembra inserita solo per giustificare la parentesi conclusiva. C'è poi la solita difficoltà ad offrire una visione d'insieme coerente con se stessa: per fare un esempio, anche stavolta, come due episodi fa, torna una scena d'interrogatorio su un montaggio che, probabilmente, dovrebbe essere divertente, ma stona terribilmente con il contesto.