Gotham 1x09 "Harvey Dent": la recensione
Nel nono episodio di Gotham facciamo la conoscenza di un famoso procuratore
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Mentre con l'introduzione del losco miliardario Dick Lovecraft ci godiamo un riferimento allo scrittore dal quale venne tratto il nome del manicomio di Arkham, ritorniamo dopo nove episodi all'evento da cui tutto era iniziato. Selina Kyle, testimone chiave nell'omicidio dei Wayne, viene messa al sicuro da Gordon proprio a casa di Bruce. Il tutto mentre una serie di indizi sembrano tirare in gioco un affarista senza scrupoli: al procuratore Harvey Dent il compito di far fruttare il poco materiale a disposizione dell'accusa. Intanto il gioco della spia avvicinata a Falcone da Fish viene scoperto da Oswald.
Le interazioni tra Bruce e Selina, con lo stridere dei due caratteri così diversi, funzionano bene. Addirittura in alcuni momenti vedremo emergere nel confronto reciproco i due bambini che si nascondono dietro le maschere da adulti che sono stati costretti ad indossare, in attesa di quelle della maturità. E, nonostante gli immancabili ammiccamenti al pubblico ("You like to bet a lot!"), lo stesso Harvey Dent è stato inserito con cognizione di causa nella storia, e il suo apporto è stato immediatamente tangibile (bello anche il modo in cui, nei vari interrogatori, si è voluto creare un contrasto con la luce sul suo viso: quando la serie vuole sa essere sottile). Probabilmente i casi settimanali saranno un'irrinunciabile compagnia per tutto il resto della stagione, ma ormai i margini per delineare una buona trama orizzontale sono stati fissati e sono pronti per essere sfruttati. Certo, con tutto questo materiale a disposizione ci si chiede perché terminare l'episodio con un cliffhanger tra i più stranianti che si possano immaginare.