Gotham 1x08 "The Mask": la recensione

Ottavo episodio stagionale per Gotham, rallenta ancora la trama orizzontale

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"Hey detective. Miss me?". Sinceramente no. Niente di personale, tra l'altro Camren Bicondova è uno dei volti più interessanti proposti da Gotham, ma la sua Selina Kyle non ha fatto nulla finora per attirare la nostra attenzione se non scivolare maldestramente sopra le auto e farsi arrestare più volte di quante ci si aspetterebbe. Per il resto c'era molta attesa per The Mask, se non altro perché la scorsa settimana la serie Fox ci aveva dimostrato di poter fare molto, e bene, sul versante della trama orizzontale, e una prova del nove era necessaria per capire bene quale sarebbe stata la direzione presa dallo show.

E da questo punto di vista si è fatto sicuramente un passo indietro. Penguin's Umbrella era un episodio più interessante e decisamente meno caotico. C'è un po' di tutto in questi sgraziati quaranta minuti che scivolano tra le schermaglie verbali tra Fish e Oswald, la minaccia settimanale di una specie di Fight Club delle torture, la copertura di Liza, le disavventure scolastiche di Bruce e la presenza – sì, ormai basta quella – di Barbara. Qualche raggio di luce è rappresentato dall'ironia di Harvey, che questa settimana ad un certo punto metterà da parte il cinismo per richiamare all'ordine i suoi.

Se il caso settimanale presenta i momenti più dimenticabili dell'episodio, alcune soddisfazioni arrivano da dove meno ce le aspetteremmo. Bruce torna a scuola, e viene immediatamente avvicinato, minacciato e perseguitato da un bullo: il tutto si conclude con il nostro protagonista che si recherà a casa del ragazzino, lo pesterà a sangue e poi andrà a mangiarsi una pizza sotto lo sguardo compiaciuto di Alfred. È tutto molto meccanico, improbabile e costruito ad hoc per portarci ad una certa conclusione, che poi sarebbe la richiesta di imparare a combattere che Bruce fa ad Alfred, ma è un segmento anche divertente, che muove il personaggio (in tutti i sensi, finalmente Bruce lascia villa Wayne) e che sorprende nella reazione del fedele maggiordomo/tutore.

Ed è significativo che tutto ciò sia più interessante del pericolo immediato rappresentato dall'uomo mascherato e dai suoi degni compari che se le danno di santa ragione di fronte ad un pubblico di appassionati. Come detto, l'unico motivo di interesse si ha nel finale, con la pronta reazione di Bullock – Donald Logue è perfetto per il ruolo – che non esita a strigliare l'intero dipartimento per andare al salvataggio del collega. Solite vette di improbabilità legate al rapporto con Barbara (ma chissà, un recente annuncio nel casting ci lascia sperare nell'abbandono della serie per il personaggio), mentre Nygma... è in scena.

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