Gonzo Girl, la recensione
La nostra recensione di Gonzo Girl, l'esordio alla regia di Patricia Arquette presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023
La nostra recensione di Gonzo Girl, l'esordio alla regia di Patricia Arquette presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023
L'esordio dietro la macchina da presa di Patricia Arquette è ispirato al romanzo in cui Cherly Della Pietra racconta la sua esperienza agli inizi degli anni '90 con Hunter S. Thompson, di cui molto ritorna nel personaggio di Reade. Il suo discorso di base è offrire una prospettiva nuova di un contesto più volte rappresentato, incarnato da una protagonista che è inizialmente disgustata da quello che vede, ma piano piano comincerà a subire il fascino dello scrittore senza però diventarne succube. Accetta di vivere secondo le sue regole con l'obiettivo di portare a termine il compito per cui è stata assunta: fargli completare in beve tempo un nuovo romanzo. Aley porta dunque con sé un'istanza di rivendicazione (del suo punto di vista non maschile, del suo ruolo salvifico per Reade) esplicitato nel finale che la vede diventare scrittrice autonoma, traendo spunto da quello che ha vissuto. In un microcosmo in cui le ragazze sembrano meri "oggetti" (come vengono chiamate dalla stesse Aley), quest'ultima invece risulterà assolutamente attiva. Aspetti che vent'anni dopo l'ambientazione delle vicende risultano quanto più attuali, inserite in un'operazione però complessivamente non soddisfacente.