Gomorra - La serie: la recensione del nono e decimo episodio
Gomorra - La serie si avvicina al finale di stagione con due episodi intensi
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A farne le spese il giovane e immaturo Daniele, che da giovane aiuto meccanico diventa killer della camorra e inconsapevole strumento del caos e della vendetta di Ciro. Sarà lui a uccidere Tonino Russo, uomo di fiducia di Conte con il quale recentemente anche Gennaro ha iniziato a trattare. Per il giovane a quel punto arriva la consapevolezza, lo sconforto, la fuga e l'inevitabile tragica conclusione. Non meno doloroso, anche perché davvero privo di colpa, sarà l'impatto della vicenda sulla giovane fidanzatina di Daniele, vittima sacrificale dello scontro in una serie di sequenze davvero di forte impatto. Intanto la vicenda più piccola e umana dei due giovani si intreccia con gli interessi dei grandi clan. Salvatore Conte scende personalmente in Italia, accompagnato solo da un autista che si rivela essere nientemeno che il fratello di Daniele (questa coincidenza straordinaria è il vero grande difetto dell'episodio, considerando anche come su di questa si basi gran parte degli eventi presenti e futuri). Tutto questo mentre Ciro si trova nella spiacevole situazione di dover indagare per conto di Gennaro su se stesso. Gli esiti dello scontro si preannunciano davvero burrascosi.
A questo proposito, come abbiamo detto, è di fortissimo impatto tutta la sequenza sulla tortura della fidanzata del giovane. Lo è per vari motivi. Intanto per il semplice lato emotivo della situazione, aumentato dal fatto che davvero stiamo parlando di una vittima innocente, poi perché forse di momenti simili in un prodotto di finzione televisivo italiano non se ne erano mai visti, e infine perché la scena ha anche un valore ulteriore e più nascosto. Sono passate alcune settimane da quei primi due episodi in cui Ciro veniva presentato come il "protagonista", piccolo testimone dei grandi mutamenti intorno a lui, personaggio ingiustificabile, ma interessante. Potevamo quasi fare il tifo per lui, soprattutto alla luce delle tremende difficoltà che ha affrontato in Spagna. Ora la scrittura della serie ci getta in faccia il vero volto di questo individuo, e si tratta forse di un'altra metamorfosi, sicuramente più coerente di quella di Gennaro. Nel momento in cui si rischia la "mitizzazione" di un certo tipo di figura, la serie fa un deciso passo indietro ed è come se migliorasse la risoluzione di quello che stiamo vedendo. Tenersi lontani e osservare tutto da una prospettiva distaccata va benissimo, ma ad un certo punto bisogna avvicinarsi e sporcarsi le mani.