Gomorra - La serie 3: la recensione del nono e del decimo episodio

La scrittura della serie prepara il terreno per gli ultimi scontri, mentre le alleanze in Gomorra vacillano pericolosamente

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Arrivato ormai a ridosso della chiusura della terza stagione, Gomorra ha ormai accumulato un bagaglio di esperienze, informazioni, eventi che hanno coinvolto i protagonisti, tale da poter giocare con una propria mitologia. Ci sono quindi ritorni ideali in questi nuovi due episodi della stagione, che giocano ancora una volta sulla fragile tregua, quella interna all'alleanza, e quella esterna che coinvolge i confederati. Ecco quindi che questo Gennaro spodestato, frustrato, allontanato dalla propria famiglia, è molto simile a suo padre Pietro nel modo violento e brutale in cui gestisce gli affari, con quell'istinto cieco che gli deriva da una forte presunzione di base, e che non lo aiuta a vedere con chiarezza le cose. Se poi la scrittura ci mette del suo, costruendo opportunamente alcune situazioni non proprio limpide per logicità degli eventi, il personaggio appare ancora di più come una scheggia impazzita.

Sarebbe più interessante ragionare nel lungo periodo, e forse dopo la visione degli ultimi due episodi della stagione avremo un quadro diverso di fronte a noi. Eppure, dopo l'uccisione a bruciapelo della sorella di Enzo, tutto ricade in un caos probabilmente necessario a questo punto della stagione, ma non così sensato per ciò che avevamo visto fino ad ora. Ciro all'inizio della puntata riesce a sistemare le cose con 'O Stregone, e forse sarebbe stato più opportuno infilare qui il sequestro del figlio di Gennaro come fattore scatenante, invece di costruire un mistero che non ha ragione di esistere su chi sia il mandante dell'omicidio. Sullo sfondo, intanto, si consuma la tragedia del nipote di Enzo che la sorella avrebbe voluto tenere lontano dall'ambiente criminale, e che invece finirà risucchiato come tutti gli altri.

Gennaro quindi come suo padre, figura oltre le alleanze faticosamente costruite, impaziente e violento nelle reazioni. È lui il collegamento principale tra i due episodi. Il nono rappresenta per certi versi la pietra conclusiva sull'escalation di violenze legate al traffico a Forcella, mentre il decimo ricade maggiormente sulle spalle dei protagonisti storici, con la tragedia di Enzo che lascia il posto al problema di Gennaro, alle accuse di Azzurra, al tentativo di Ciro di mantenere un profilo basso, pur sapendo che a questo punto dividersi tra Gennaro ed Enzo non è più possibile. Una delle scene fondamentali dei due episodi è proprio quella in cui Ciro accetta di mantenere il segreto sul mandante dell'omicidio, salvaguardando l'alleanza con Gennaro.

Elemento jolly in tutto questo è Patrizia. In mezzo alle affermazioni forti e la solita teatralità dei criminali (Scianel, ma anche 'O Diplomato è tutto un programma), lei con i suoi silenzi riesce a elevarsi spesso rispetto agli altri personaggi. Lo fa senza dare punti di riferimento, e anche la sequenza finale dell'episodio, in cui brinda alla nuova padrona di Secondigliano, sembra più un tributo da pagare a qualcuno che si aspetta una certa dimostrazione di rispetto. Il terreno per gli ultimi due episodi di Gomorra è quindi accidentato e privo di punti di riferimento. Se Enzo scoprisse la verità la sua rabbia prenderebbe il sopravvento su tutto il resto, e così il rapporto tra Gennaro e Ciro in fondo si basa su considerazioni pratiche (la definizione “fratello” sembra molto eccessiva, considerato tutto quello che hanno passato).

Infine la parentesi sul sequestro del figlio di Gennaro si rivela più un espediente per alzare la posta in gioco, momentaneamente, e lasciar respirare gli altri conflitti stagionali.

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