Gomorra - La serie 3: la recensione del nono e del decimo episodio
La scrittura della serie prepara il terreno per gli ultimi scontri, mentre le alleanze in Gomorra vacillano pericolosamente
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Sarebbe più interessante ragionare nel lungo periodo, e forse dopo la visione degli ultimi due episodi della stagione avremo un quadro diverso di fronte a noi. Eppure, dopo l'uccisione a bruciapelo della sorella di Enzo, tutto ricade in un caos probabilmente necessario a questo punto della stagione, ma non così sensato per ciò che avevamo visto fino ad ora. Ciro all'inizio della puntata riesce a sistemare le cose con 'O Stregone, e forse sarebbe stato più opportuno infilare qui il sequestro del figlio di Gennaro come fattore scatenante, invece di costruire un mistero che non ha ragione di esistere su chi sia il mandante dell'omicidio. Sullo sfondo, intanto, si consuma la tragedia del nipote di Enzo che la sorella avrebbe voluto tenere lontano dall'ambiente criminale, e che invece finirà risucchiato come tutti gli altri.
Elemento jolly in tutto questo è Patrizia. In mezzo alle affermazioni forti e la solita teatralità dei criminali (Scianel, ma anche 'O Diplomato è tutto un programma), lei con i suoi silenzi riesce a elevarsi spesso rispetto agli altri personaggi. Lo fa senza dare punti di riferimento, e anche la sequenza finale dell'episodio, in cui brinda alla nuova padrona di Secondigliano, sembra più un tributo da pagare a qualcuno che si aspetta una certa dimostrazione di rispetto. Il terreno per gli ultimi due episodi di Gomorra è quindi accidentato e privo di punti di riferimento. Se Enzo scoprisse la verità la sua rabbia prenderebbe il sopravvento su tutto il resto, e così il rapporto tra Gennaro e Ciro in fondo si basa su considerazioni pratiche (la definizione “fratello” sembra molto eccessiva, considerato tutto quello che hanno passato).