Golem Gates, battaglie alle porte dell'inferno - Recensione
Golem Gates può dirsi riuscito, grazie alla sua capacità di orchestrare elementi di gameplay di differente provenienza, anche al netto di una certa ripetitività di fondo e della mancanza di rifinitura in certi aspetti
Il gioco offre ben quattro modalità diverse di affrontare la partita, da affrontare da soli o in multiplayer: Campagna, Sfide, Sopravvivenza e Versus. La prima e più corposa di esse consta di tre capitoli di crescente difficoltà, con 15 missioni intervallate di tanto in tanto da filmati che riassumono a grandi linee i progressi compiuti dal giocatore. Vagheremo per un mondo oscuro e sempre più infestato da nemici, con l'obiettivo di conquistare i generatori di Nanociti che ci permetteranno di ricaricare in fretta la nostra energia, indispensabile per poter mandare in campo unit, che varieranno da soldati di vario tipo a curatori a macchine robotiche e torrette mitragliatrici.
La scelta sarà tra 100 carte diverse (fino a 34 per ogni mano), sbloccabili gradualmente. In battaglia tutto sarà affidato all’Araldo, l’unico in grado di chiamare a sé gli Ash, le antiche creature belliche dell’universo, a patto di avere a disposizione abbastanza energia per farlo e soprattutto le carte adeguate. Occorrerà anche un po' di fortuna per avere nel deck un buon mix di carte adatto ad affrontare al meglio gli scontri (soprattutto quando il gioco si farà duro), tra unità, costruzioni, trappole e tecnologie. Bisognerà poi pianificare attentamente il proprio piano d’azione, cercando di capire come spostarsi sulla mappa e prevedendo anche le possibili mosse degli avversari, anticipandoli e battendoli sul tempo.
[caption id="attachment_196230" align="aligncenter" width="1920"] Momenti di tensione sul campo di battaglia[/caption]
Le ambientazioni nelle quali l'azione si svolge sono composte solitamente da tunnel e spazi abbastanza angusti da percorrere con le proprie macchine. Una minimappa a lato dello schermo, oltre che darci una chiara visione del territorio, indicherà la posizione e la proprietà delle fondamentali fontane di potere. La loro conquista sarà uno degli obiettivi fondamentali della battaglia, essendo necessaria per vincere il match: riuscire a gestire il campo di battaglia in modo intelligente e strategico, dovendo decidere in anticipo quali carte portare in-game, rende il gioco complesso e ben congegnato, grazie a un gameplay degno di nota e stimolante, ma talvolta fin troppo sfidante. Anche nelle prime missioni infatti la vittoria è davvero difficile da ottenere sin dall'inizio, sconfortando un po' il giocatore ma spingendolo a dare il massimo e a capire quale sia il metodo migliore per uscire vincitori, un elemento che potrebbe scoraggiare chi fosse alla ricerca di un gioco più leggero.
Golem Gates comunque si impegna per piacere al primo impatto, grazie a un comparto grafico appagante e a un'interfaccia chiara e leggibile, così come a una colonna sonora che, per quanto ripetitiva (e forse anche per il suo esserlo) definisce in maniera perfetta il suo mood apocalittico. In definitiva la produzione di Laser Guided Games può dirsi riuscita, grazie alla sua capacità di orchestrare elementi di gameplay di differente provenienza, anche al netto di una certa ripetitività di fondo e della mancanza di rifinitura in certi aspetti.