Goldstone - Dove i Mondi si Scontrano, la recensione
Ambientato nei deserti australiani, Goldstone - Dove i Mondi Si Scontrano è un piacevole poliziesco dotato dei riferimenti giusti ma non eseguito alla perfezione
E nonostante quanto scritto, purtroppo, non è eccezionale.
Il suo problema è che non riesce a centrare quell’equilibrio asciutto e quella capacità di non perdersi in chiacchiere. Invece si perde molto in paesaggi e contemplazioni, indugia e si compiace un filo di troppo perdendo l’appuntamento con quel rigore estremo che dà senso e coerenza alle parabole silenti di uomini costretti ad andare alla radice di cosa voglia dire essere uomo nelle lande deserte. Raccontare quelli che sono archetipi della schiena dritta con un atteggiamento compiaciuto è una contraddizione così evidente da stonare.
Più la storia avanza più i conflitti si fanno elementari ed emergono le scelte poco raffinate (su tutte uno score molto banale, usato in maniera banale), che cerca di appigliarsi agli attori. Aaron Pedersen e Alex Russell compongono bene la coppia di poliziotti che si intende senza parlare, dall’obiettivo comune e la provenienza diversa, uomini fino al midollo che non hanno bisogno di dirselo che per fare la cosa giusta sono pronti anche a morire, mentre a Jackie Weaver viene semplicemente chiesto di replicare il suo ruolo cardine in Animal Kingdom.
È insomma facile voler bene a Goldstone - Dove I Mondi Si Scontrano ma guardandosi in faccia onestamente e avendo l’onestà di ammettere i suoi difetti è anche chiaro che questo film non è qui per rimanere.