Godzilla Minus One, la recensione
Dentro a Godzilla Minus One c'è una storia umana nella quale la presenza del mostro non è solo minaccia collettiva ma anche paura individuale
La recensione di Gozilla Minus One, il prequel della nuova saga giapponese di Godzilla al cinema dall'1 al 6 dicembre
Come si capisce dall’attacco, nonostante il clamore dell’apparizione il mostro è un elemento che a lungo percepiamo come secondario, prima viene questo piccolo dramma umano, girato con eccezionale sensibilità per tutte le persone, interessante e coinvolgente. Siamo di fronte alla risposta alle domande: che cosa accadrebbe se tenessimo davvero alle catastrofi personali dei personaggi dei film catastrofici? Come sarebbe un film di mostri che fosse scritto per dare importanza all’umanità contro cui le creature si scagliano? Già Shin Godzilla, l’artefice di un nuovo corso e di un nuovo tipo di film sui mostri giapponesi, sceglieva di fare un film di politica, di corridoi e di decisioni, senza ammirazione per la minaccia ma con un interesse nerd per la maniera in cui gli esseri umani si organizzano. Ora questo prequel (che non è arte moderna come quello ma è un buonissimo film) si concentra sulla devastazione e le conseguenze, effettive e potenziali, degli attacchi per dare di nuovo importanza alle persone.
Tutta la componente più avventurosa arriverà ovviamente, e sarà fatta bene, sia quando mette il protagonista a contrasto con Godzilla sulla stessa barca con la quale Dreyfus, Shaw e Scheider a stento sono riusciti a fare fuori uno squalo gigante, sia quando viene il momento in cui le persone, non i governi o gli stati, devono organizzarsi per trovare una soluzione e distruggere il mostro che nemmeno la più grande e potente delle navi da guerra è riuscita a fermare. Ci vorrà la scienza, l’ardore umano e la solidarietà in un finale epico, apertamente modellata su Dunkirk di Christopher Nolan (per il rapporto con la colonna sonora, il piacere delle inquadrature di volo e l’intreccio di solidarietà e spirito di un popolo)
A differenza di quello di Hideaki Anno, Godzilla Minus One però è un film anti-governativo, in cui sono le persone grazie alle loro competenze individuali a provare a fare ciò che nessun altro reputa possibile. E per quanto la scrittura a tre quarti si slabbri, rallentando di colpo il proprio tempo, proprio con quella sensazione di fastidio di un disco che per un malfunzionamento va sempre più lento, poi il film sa riprendersi per il grande finale mescolando il tema originale e uno score nuovo di grandissimo impatto eroico per fare non orrore, non cinema di catastrofe né semplice azione, ma pura avventura.