Godless: la recensione
Steven Soderbergh produce questo bel western corale dai ritmi lenti: la recensione di Godless
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Ambientata nel 1884, Godless narra lo scontro tra il criminale Frank Griffin (Jeff Daniels) e il suo giovane ex protetto Roy Goode (Jack O'Connell). Il primo cerca una feroce vendetta sul secondo dopo che questo lo ha ferito gravemente, e non esita a lasciare insieme alla propria banda una scia di cadaveri sul suo cammino. La storia si inquadra necessariamente in quella più ampia della città di La Belle, località in cui praticamente tutti gli uomini hanno perso la vita in un incidente in miniera. Molto cambia quando Roy si imbatte in una donna, di nome Alice Fletcher (Michelle Dockery). La città delle donne, con i suoi personaggi di spicco, le sue forze dell'ordine poco incisive, il rapporto con un gruppo di uomini di colore che vivono poco distante, stanno per essere investite dagli eventi.
Qui abbiamo molti personaggi, ognuno con la propria storia e ambizione e conflitto personale. Colpiscono tra gli altri lo sceriffo Bill, che sta perdendo la vista, e il simpatico Whitey, che ha un'infatuazione per la giovane Louise. E c'è l'idea, sulla quale il creatore e regista Scott Frank (sceneggiatore di Logan) sembra voler puntare molto, di narrare una serie di storie slegate che, piuttosto che convergere sull'immancabile showdown finale, ne sono quasi spazzate via. Qui Godless si prende i suoi rischi maggiori, nel momento in cui imbastisce un intreccio che spesso non ha risoluzioni attese o soddisfacenti. La scrittura predilige infatti una crudezza di fondo che, molto semplicemente, non si fa problemi a troncare di netto storyline approfondite in episodi precedenti.
L'elemento saliente, quello che fornisce la vera anima alla storia, allora è rappresentato proprio dall'identità femminile della comunità oppressa. Negli Spietati di Eastwood le donne si organizzano per cercare vendetta, ma delegano ad un terzo. Qui lottano in prima linea per difendere ciò che è loro. In questo senso, e in altri, Godless è un western votato alla contemporaneità, classico nell'intreccio, ma rivoluzionario nelle sfumature. L'amore ostacolato qui diventa quello tra un bianco e una donna di colore, mentre i cittadini oppressi sono delle donne. L'anima crepuscolare della frontiera viene allora meno nel momento in cui abbiamo la sensazione che i cambiamenti sociali narrati avvengano al di fuori dell'ambientazione storica, e valgano come considerazione assoluta di autori che ne scrivono nel 2017.