Gli irregolari di Baker Street (prima stagione): la recensione
Qualsiasi storia su Sherlock Holmes, oggi, è una rivisitazione. E la nuova serie Netflix Gli irregolari di Baker Street non fa eccezione
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Qualsiasi storia su Sherlock Holmes, oggi, è una rivisitazione. E la nuova serie Netflix Gli irregolari di Baker Street non fa eccezione in questo senso. In questo caso il giochino della scrittura consiste nel fatto che i veri protagonisti della vicenda non sono Holmes e Watson. Che sono presenti, ma rimangono sullo sfondo di una vicenda che fin dal titolo si concentra su tutta quella rete di giovani informatori dell'investigatore. Preso atto di questo, la serie non è comunque nemmeno investigativa o poliziesca in senso stretto, ma prenderà fin da subito una piega più "magica". Quindi poco storica, poco poliziesca, molto più definibile come un teen drama a sfondo sovrannaturale.
Gli irregolari di Baker Street potrebbe indispettire quanti si aspettano una nuova storia con protagonisti Sherlock e Watson. Non lo è, e questa è la prima indicazione da tener presente per chi volesse tentare di godersi la serie. Sherlock Holmes sarà una presenza sfuggente per buona parte della stagione, più evocata e suggerita che mostrata in scena, e anche quando apparirà non aspettatevi le solite giravolte mentali. Da subito la serie antepone infatti alla cornice storica una gestione contemporanea delle vicende e della costruzione dei personaggi. Questo significa che dialoghi e caratterizzazioni sono molto moderni (davvero da teen drama), ma non solo.
Ci si potrebbe chiedere fino a che punto è lecito inventare considerato che il nome Sherlock Holmes dovrà pur avere un senso alla fine. Gli irregolari di Baker Street non risponde a questa domanda – e nemmeno se la pone probabilmente – ma spera di coinvolgerci in una storia che magari non è quella che credevamo di vedere, ma prova a raccontarsi. Inizia in modo episodico, quasi con il case-of-the-week (o case-of-the-episode), ma poi tutto torna ad una trama molto stretta e legata ai protagonisti. Difficilmente diventerà il nuovo fenomeno della piattaforma, ma potrebbe rivelarsi una piacevole visione.