Giustizia privata - La recensione

Un uomo, dopo aver visto uscire di galera l'assassino della sua famiglia, escogita un piano ingegnoso per dare una lezione ai colpevoli. Classico esempio di film eccessivo e che vuole stupire a tutti i costi, finendo invece per scivolare nel pacchiano...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Giustizia privata
RegiaF. Gary Gray
Cast
Jamie Foxx, Gerard Butler, Colm Meaney, Bruce McGill, Leslie Bibb, Gregory Itzinuscita25-08-2010 La scheda del film

Si può scommettere che, all'uscita nelle sale italiane, qualche giornalista politicizzato tenterà di spacciare questa pellicola per un prodotto fascista. Intento che, magari, potrebbe funzionare bene parlando dei primi 20 minuti di questo film, che a tratti (per chi ha una certa età) ricordano le gesta del 'canaro' (e se non sapete di cosa stia parlando e volete farvi un giretto su internet per scoprirlo, spero che stiate a stomaco vuoto). Ma poi, come spesso capita, anche in mezzo a temi importanti da raccontare, è ovvio che si punta tutto sul gioco di una mente geniale, in grado di compiere gesti incredibili contro tutto e tutti. Insomma, inutile offrire a Giustizia privata una patina di messaggio politico che francamente non si merita.

L'altro grosso problema del film è un classico della Hollywood contemporanea, la totale mancanza di originalità, che viene risolta grazie alla scopiazzatura di opere precedenti. Ecco che i due modelli principali sono Il giustiziere della notte e Seven, con ovviamente una spruzzatina pseudomoralistica/educativa alla Saw e un'idea degna della serie di Prison Break. Peccato che questo mix di pellicole e generi diversi dia vita al solito film che si ritrova con una trama che non sta minimamente in piedi. Tanto che, quando almeno si teme una sorpresa discutibile, la risoluzione del mistero è ancora meno efficace (ma sicuramente più folle) di quello che ci si aspettava.

D'altronde, anche la premessa iniziale non ha alcun senso. Il vero assassino accusa il suo complice e questo non fa nulla per difendersi? E come è possibile che lo Stato accetti un accordo con un feroce criminale del genere, che sicuramente verrebbe massacrato dai mass media, quando invece potrebbe almeno tentare di incriminarlo? Peccato, perché da F. Gary Gray ci si può aspettare qualcosa in più. D'accordo, non è un regista geniale, ma chi scrive aveva apprezzato Il negoziatore.

E se le assurdità del personaggio di Gerard Butler sono sostanzialmente legate alla trama, quello di Jamie Foxx non convince assolutamente per le sue contraddizioni. Insomma, non ha problemi a fare un patto con un assassino spietato che così può uscire in libertà in fretta, ma per la richiesta strampalata ma di poco conto di un uomo che non sembra assolutamente così pericoloso (almeno all'inizio) si diventa rigidissimi? Così, è dura prendersela anche con gli interpreti, che certo non offrono prove miracolose, ma che con questo materiale non possono impedire il naufragio della nave.

Peraltro, dispiace che un cast di comprimari così intrigante (Colm Meaney, Bruce McGill, Leslie Bibb, Gregory Itzin) non venga sfruttato meglio, in particolare per il ruolo della giovane assistente di Nick Rice. Così, alla fine, è difficile trovare una valida motivazione per consigliare questa pellicola. A meno che tutto quello che ho citato finora non lo abbiate visto. Magari, allora potreste anche pensare che è un titolo originale...

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