Gioco di ruolo, la recensione

Veicolo per Kaley Cuoco, Gioco di ruolo è una fiera del già visto sia sul fronte della commedia sentimentale che su quello dell'action

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Il Gioco di ruolo del titolo è quello che i due coniugi protagonisti fanno all'inizio della storia, ma è soprattutto l'idea alla base del film stesso. Emma (Kaley Cuoco) è una killer professionista desiderosa di cambiare vita, Dave (David Oyelowo) il marito amorevole all'oscuro di tutto. I due si danno appuntamento in un hotel facendo finta di non conoscersi per ravvivare il loro matrimonio, ma l'incontro con Bob (Bill Night), che smaschera la donna, dà il via alle rocambolesche vicende.

Dalle prime scene, è evidente un sbilanciamento e un ribaltamento nei ruoli nella coppia. La donna è intraprendente, l'uomo ingenuo: la prima è quella con una vita segreta da nascondere con grosse bugie, lui quello che sta a casa a prendersi cura dei figli. Anche tra i due interpreti la disparità appare evidente: Cuoco cerca di donare carisma e spessore al suo personaggio, Oyelowo è legnoso, (involontariamente) funzionale al carattere moscio del suo Dave. L'operazione è allora soprattutto un veicolo per la celebre Penny di The Big Bang Theory, che pur senza accantonare il versante della commedia, si mette alla prova in un ruolo più dinamico e maturo. Al di là di questo orizzonte, il film però è ben poca cosa.

Entrambe le sue due anime (la commedia sentimentale e l'action) sono infatti sviluppate attraverso una serie di dinamiche prevedibile e meccaniche, in una fiera del già visto che non lascia scampo. L'impossibilità di scappare dal passato, gli equivoci di coppia, fino al più classico dei finali. Gli stunt sono generiche, le situazioni comiche spuntate, a lasciare il segno è solo il personaggio di Night. La trama si incarta ancora di più quando, nella seconda metà, a prendere il sopravvento è la parte più movimentata, che esaurisce presto la benzina. A non aiutare è inoltre come gli autori, dubitando che lo spettatore possa seguire il (banale) sviluppo, più volte ripropongano certi passaggi già visti in precedenza da un nuovo punto di vista, quando era già ben chiaro cosa fosse realmente accaduto.

Più interessante del film stesso è forse la morale che emerge. Se l'operazione voleva essere un'originale riscrittura al femminile di certe dinamiche famigliari e d'azione (quando in verità non è certo una novità), la parabola a cui va incontro Emma è molto più convenzionale. La caratterizzazione del suo personaggio lavora infatti tantissimo sui suoi sensi di colpa per l'aver messo in pericolo i propri cari, sul suo agire per proteggere la famiglia, sui suoi genuini sentimenti per il marito. Così, se una rivelazione sul finale sembra richiamare Nikita (ma ancora con un personaggio femminile a prendere il posto di uno maschile), Gioco di Ruolo a conti fatti si avvicina di più a The Mother con Jennifer Lopez.

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