Gioco di ruolo, la recensione
Veicolo per Kaley Cuoco, Gioco di ruolo è una fiera del già visto sia sul fronte della commedia sentimentale che su quello dell'action
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Dalle prime scene, è evidente un sbilanciamento e un ribaltamento nei ruoli nella coppia. La donna è intraprendente, l'uomo ingenuo: la prima è quella con una vita segreta da nascondere con grosse bugie, lui quello che sta a casa a prendersi cura dei figli. Anche tra i due interpreti la disparità appare evidente: Cuoco cerca di donare carisma e spessore al suo personaggio, Oyelowo è legnoso, (involontariamente) funzionale al carattere moscio del suo Dave. L'operazione è allora soprattutto un veicolo per la celebre Penny di The Big Bang Theory, che pur senza accantonare il versante della commedia, si mette alla prova in un ruolo più dinamico e maturo. Al di là di questo orizzonte, il film però è ben poca cosa.
Più interessante del film stesso è forse la morale che emerge. Se l'operazione voleva essere un'originale riscrittura al femminile di certe dinamiche famigliari e d'azione (quando in verità non è certo una novità), la parabola a cui va incontro Emma è molto più convenzionale. La caratterizzazione del suo personaggio lavora infatti tantissimo sui suoi sensi di colpa per l'aver messo in pericolo i propri cari, sul suo agire per proteggere la famiglia, sui suoi genuini sentimenti per il marito. Così, se una rivelazione sul finale sembra richiamare Nikita (ma ancora con un personaggio femminile a prendere il posto di uno maschile), Gioco di Ruolo a conti fatti si avvicina di più a The Mother con Jennifer Lopez.