Gigolò per caso (stagione 1), la recensione

La nostra recensione della prima stagione di Gigolò per caso, disponibile dal 21 dicembre su Amazon Prime Video

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La nostra recensione della prima stagione di Gigolò per caso, dal 21 dicembre su Amazon Prime Video

In Gli Idoli della donne, il protagonista rivela di fare il gigolò per essere come il padre, grande seduttore. Anche in Gigolò per caso, Alfonso ha un genitore ingombrante, che proprio fa questo "mestiere", ma lo odia con tutto il cuore e ne è dunque diventato l'opposto, prima che gli eventi lo costringano ad avvicinarsi a lui. Così, con la serie Prime Video, il regista Eros Puglielli, dietro entrambi i prodotti, può approfondire due discorsi accennati nel primo: la concezione di mascolinità e il rapporto padre-figlio.

La sinossi e il cast di Gigolò per caso

A seguito della malattia del padre Giacomo, con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale, Alfonso scopre che il genitore gli ha sempre tenuto nascosto il suo vero mestiere, quello di gigolò. In crisi con la moglie e in difficoltà economiche, Alfonso decide di rivoluzionare la sua esistenza e seguire le orme paterne, scoprendo una versione di sé del tutto inaspettata.

Nel cast, Pietro Sermonti e Christian De Sica sono affiancati da Ambra Angiolini, Frank Matano, Asia Argento, Claudio Gregori (Greg), Antonio Bannò, Francesco Bruni, Giorgia Arena, Marco Messeri, Sandra Milo e Stefania Sandrelli.

Due concezioni di maschio agli antipodi

Giacomo e Alfonso rappresentano due concezione di maschio agli antipodi. Il primo è apparentemente all'antica, inscalfibile e privo di sentimenti; il secondo è educato e premuroso, servizievole nei confronti della moglie. Il figlio è però ritratto come ingenuo e goffo, il padre invece si rivelerà molto più profondo di quanto voglia mostrare. La storia dunque si fa beffe di un ideale "moderno" dell'uomo, aperto di mentalità ma totalmente inetto nelle questioni pratiche, e invece fa avere la meglio a chi a prima vista ha un ruolo degradante ma in verità è molto più sul pezzo e attento all'altro sesso. In questa visione la serie rivela il suo punto più interessante, per come evita il politicamente corretto a tutti i costi allacciandosi allo stesso tempo a una certa tradizione di commedia italiana.

Gigolò per caso infatti propone un conflitto padre-figlio a ruoli invertiti: il primo è modaiolo e si dà al piacere, il secondo invece è quello che pensa alla famiglia, ai lavoro e ai soldi. Sarà poi sempre il primo a far cambiare mentalità al secondo, ad aprirgli nuovi orizzonti. Troppo forte inoltre non vedere in Giacomo un riflesso del suo interprete, Christian De Sica. Un seduttore che si esalta del proprio corpo, rivelandosi allo stesso tempo un personaggio sfaccettato, fragile e saggio. Una possibile rilettura delle sue maschere nei cinepanettoni, un modo per riproporle al pubblico contemporaneo.

Raggiungere un target ampio

Peculiare nel suo discorso di fondo, Gigolò per caso perde mordente proprio nel suo versante più importante: quello della commedia. Puglielli sa gestire ritmo e interpreti, innestando quei toni slapstick e fumettistici già presenti in Gli Idoli delle donne. Allo stesso tempo, è la dimensione seriale a non giovare all'operazione: il susseguirsi di dinamiche simili (l'educazione di Alfonso, i vari appuntamenti), per coprire le tre ore circa di durata complessiva, alla lunga stanca e annacqua il risultato complessivo, complice un non perfetto bilanciamento tra le parti. Alcuni momenti sono molto divertenti (Asia Argento terapeuta di coppia e partner di Margherita), altri (i due criminali incapaci) risultano più raffazzonati.

Uguale destino è riservato anche ai personaggi di contorno, il cui tratteggio è fondamentale per il successo di una commedia. Gigolò per caso ne ha molti, ma eccede nel tentativo di buttare dentro una galleria di volti per tutte le generazioni (da Frank Matano a Sandra Milo, da Virginia Raffaele a Stefania Sandrelli). Il chiaro obiettivo è raggiungere un target più ampio possibile, ma solo alcuni funzionano (Matano, nei panni di un prete sui generis). Così come, in definitiva, Gigolò per caso è una serie discreta, ma non perfettamente riuscita.

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