Gifted - Il Dono Del Talento, la recensione
Tarato sugli standard più evidenti e grossolani di quella che solitamente si identifica come buona recitazione, Gifted è un veicolo per Chris Evans guidato male
Il paradosso è che anche qui arriva qualcosa o qualcuno a metterlo in ombra. È McKenna Grace, bambina di 11 anni che nel film interpreta sua figlia (la protagonista della storia ma, per le magie del montaggio e della messa in scena, non la protagonista del film), nuova bambina prodigio del momento (e per i prossimi 2-3 anni) e come spesso capita in questi casi di straordinaria intensità.
È proprio così, con una trama da lacrima movie italiano anni ‘70, che Gifted mette in piedi il suo artificio (raccontare questa storia) che nasconde il suo vero fine (mettere al centro di tutto Evans e le sue doti). Solo che Marc Webb lavora al minimo e fa girare la macchina nel vialetto del convenzionale, ripassa i soliti percorsi e lucida i discorsi, le scene, le inquadrature già sentite. È facile così raggiungere i propri traguardi, muovendosi nel solco di chi è venuto prima, confermando le aspettative dello spettatore in una confezione splendente e formalmente impeccabile. Di fatto Gifted ottempera a tutte le richieste del cinema ben recitato, ne replica i luoghi comuni e addirittura le scene madre.