[Giffoni 2016] Io Prima Di Te, la recensione
Film ordinario con idee extra-ordinarie, Io Prima Di Te viene salvato da coerenza e Emily Clarke
Accade questo in Io Prima Di Te, film che a giudicare dalla storia poteva molto facilmente finire per essere l'ennesima variazione sul tema di "malattia e amore", con un ragazzo disabile che desidera la morte e una ragazza pagata per badare a lui che lentamente scivola nel più necessario, auspicato e bramato degli amori. Invece questo possibile polpettone di ovvietà viene salvato da un paio di idee che lo elevano dalla massa di filmetti come lui per reggersi sulle proprie gambe, fiero e altezzoso.
Dall'altra parte c'è Emilia Clarke, apprezzata interprete di Il Trono di Spade, ma qui completamente rivoluzionata nel lavoro sul corpo (ha una camminata fantastica, storta e fieramente provinciale) e soprattutto sul volto. Dotata di sopracciglia mobili oltre il credibile e intenzionata ad usarle, la vera protagonista del film prevade ogni scena della sua presenza attingendo con meravigliosa modernità a due tra i migliori personaggi femminili visti negli ultimi anni nel cinema europeo. Una è la Sally Hawkins di La Felicità Porta Fortuna, sempre solare contro ogni avversità, sempre piena d'entusiasmo senza avere la fastidiosa stucchevolezza che si potrebbe temere, vero esempio di tenacia portata avanti senza la rabbia che solitamente vi si affianca. L'altra è Emily Dequenne in Sarà Il Mio Tipo, simile per brio, abbigliamento, colore, piglio e vivace ignoranza a quello che Emilia Clarke porta a termine con straordinaria costanza.
Con personaggi così e una storia così, anche la più trita celebrazione dei sentimenti basilari può sopportare la necessaria dose di melassa e conquista la dignità che merita.