Ghosted vol. 4: Città Fantasma, la recensione

Abbiamo recensito per voi il quarto e conclusivo volume di Ghosted, serie Image Comics (collana Skybound) edita in Italia da saldaPress

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Con il quarto e ultimo volume, Ghosted, serie Image Comics (collana Skybound) creata e scritta da Joshua Williamson, e portata in Italia da saldaPress, giunge a conclusione. In questo arco narrativo, intitolato Città Fantasma, il protagonista Jackson T. Winters dovrà affrontare quella che, nel corso della narrazione, è divenuta a tutti gli affetti la sua nemesi: Markus Schrecken, già visto nel primo volume e non solo (trovate le recensioni dei precedenti capitoli QUI e QUI).

Tutto inizia in un paesino tedesco, dove si sta celebrando un matrimonio atteso da quasi un secolo, che finalmente riunirà le due famiglie più potenti della cittadina, da tempo in amaro contrasto tra loro. Questa sarà una ghiotta occasione per Schrecken per mettere in atto il suo folle piano, in preda a un totale delirio di onnipotenza: catturare e rendere propria prigioniera la Morte stessa, per accedere a un potere infinito, oltre che, naturalmente, all'immortalità. Toccherà a Jackson e la sua squadra, composta da King e da Nina, ex Corvo Insanguinato, provare a fermare il piano del criminale e salvare, di fatto, il mondo, prima che questi possa accedere a una vera e propria "città fantasma", attraverso un "portale della anime". Tutti i cerchi aperti da Williamson troveranno la giusta chiusura, in un finale sorprendente e più agro che dolce, conclusione degna ed esaustiva di una serie a fumetti semplice, lineare e gradevole, come si confà al genere horror.

Il creatore e sceneggiatore di Ghosted è riuscito a tessere in venti uscite dell'edizione statunitense una saga piuttosto originale, che attinge a piene mani ai vari tópos della "narrativa dell'orrore", il Libro dei Morti (o Necronomicon) su tutti, rimescolando il tutto in una miscela vincente che non è mai risultata stucchevole in tutta la sua durata. Appare scelta giusta e consapevole quella di chiudere la storia con questo quarto atto, al fine di preservare tutti gli aspetti positivi elencati poco fa, evitando di allungare troppo un metaforico brodo che poi potrebbe facilmente diventare insapore. Ghosted ci ha presentato storie con protagonista un cast allargato di personaggi ben caratterizzati e ognuno con il suo specifico ruolo, tutti sostanzialmente antieroi che si muovono su un immaginario palcoscenico sporco, oscuro e cattivo: partendo da Jackson fino ad arrivare a tutti gli altri, i character del fumetto non sono mai risultati delle macchiette, ma personaggi a tutto tondo, ognuno dei quali mosso dalla sua specifica attitudine e dalle proprie, personali motivazioni. Il lavoro di Williams risulta essere quindi degno della piena promozione, anche grazie a capacità tecniche che gli hanno consentito di scrivere testi essenziali e frizzanti, caratterizzati da grande dinamismo che si traduce in una lettura veloce e che intrattiene dall'inizio alla fine, dal taglio fortemente cinematografico, o, ancora di più, televisivo.

Ai disegni, in questo quarto volume, si avvicendano Juan Jose Ryp, Vladimir Krstic Laci e Goran Sudzuka. Se il primo, che abbiamo apprezzato in Clone, non delude mai con il suo iper-realismo e la cura spasmodica del dettaglio, e il terzo, dal tratto elegante e raffinato, erano già noti, è proprio Laci a risultare una vera e gradita sorpresa, grazie a uno stile di disegno davvero affascinante, dal taglio moderno e morbido, che riesce a dare la giusta carica espressiva ai personaggi, facendoli muovere in location curate e credibili, che risultano ancora più coinvolgenti grazie a un sapiente uso delle luci e delle ombre, effetto reso ancora più gustoso dalla sapiente tavolozza del colorista Miroslav Mrva.

In conclusione, se amate la narrativa horror, precisamente quella che ha a che fare con l'esoterismo, i demoni, gli spiriti e i fantasmi, Ghosted è una lettura caldamente consigliata, perché fortemente moderna e pregnante, con una storia coerentemente raccontata e soprattutto sempre onesta, che non vira mai sul sentiero dell'auto-refenzialità e pretenziosità, ma presenta al lettore ciò che promette: una narrazione divertente e piacevole, all'insegna del puro intrattenimento. Quello che il fumetto dovrebbe essere sempre e prima di ogni altra cosa, in sostanza.

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