Ghosted Vol. 1-2, la recensione

Abbiamo recensito i primi due volumi di Ghosted, serie scritta da Joshua Williamson e disegnata da Goran Suzuka e Davide Gianfelice, edita da saldaPress

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È molto difficile che un fumetto con fantasmi e una buona dose di sana violenza risulti una cattiva lettura. Allo stesso tempo, è facile che un racconto che ruota attorno a tòpos narrativi così inflazionati sappia di qualcosa di già visto più e più volte.

Nel caso di Ghosted, fumetto pubblicato dalla sotto-etichetta Skybound della Image Comics, e portato in Italia da saldaPress, ci troviamo di fronte a uno di quei rari casi nei quali, al giorno d'oggi, un fumetto horror può ancora risultare fortemente appetibile, grazie al taglio innovativo con il quale questa serie è stata immaginata e strutturata.

Nel primo volume di Ghosted (che racchiude le prime 5 uscite americane) facciamo la conoscenza del protagonista Jackson T. Miller, un furfante incallito, ma anche una delle più abili menti criminali della storia moderna. L'ultimo colpo di Jackson non è però andato come previsto: qualcosa di misterioso ha infatti portato alla morte della squadra del Nostro e alla sua cattura. Risultato? Il protagonista è racchiuso a vita in carcere senza più alcuna speranza. Tutto cambia quando questi viene fatto evadere e portato al cospetto dell'enigmatico Markus Schrecken, miliardario collezionista con una strana fissazione: avere un fantasma nella sua collezione. Sarà quindi compito di Jackson radunare una squadra e riuscire a catturare uno dei fantasmi di Villa Trask, per riguadagnare la tanto agognata libertà. Nel secondo volume (nel quale sono contenuti i numeri #6-10 della serie originale), invece, ritroviamo Miller alle prese con una nuova missione in terra messicana che avrà a che fare con antichi demoni indiani e misteriose organizzazioni dedite al culto dei Libri dei Morti.

Joshua Williamson, creatore e sceneggiatore della serie, riesce nell'intento di fondere assieme horror a forti tinte splatter con il più genuino genere action/crime visto in pellicole come Ocean's Eleven e Ocean's Twelve di Steven Soderbergh: abbiamo una squadra di eterogenei talenti, guidata da un leader carismatico, il quale deve organizzare un furto assolutamente unico e particolare. Nel secondo volume, invece, le tematiche cambiano ulteriormente, e dall'action si passa al più antico genere del racconto d'avventura, con forti contaminazioni mistery. Il modo con il quale Williamson organizza la sua narrazione risente fortemente di una certa influenza televisiva più che cinematografica: la storia, infatti, è organizzata a "stagioni" con un nesso di continuità fra loro. Lo sceneggiatore riesce a imbastire una trama abbastanza avvincente raccontata con verve ironica, che rende la lettura sostanzialmente piacevole e veloce.

Nel primo volume, intitolato Colpo Stregato, vediamo impegnato ai disegni Goran Sudzuka (Y: L'ultimo uomo) che realizza una storia dal taglio visivo improntato al realismo, con un'organizzazione della pagina abbastanza accademica e uno storytelling classico che dona al racconto un alone quasi vintage, che si confà al meglio all'ambientazione misteriosa e spettrale quale è quella di Villa Trask, la location entro la quale si svolge il primo volume.

Ne I Libri dei Morti, secondo volume di Ghosted, troviamo alla parte grafica il nostro connazionale Davide Gianfelice (Orfani), il quale realizza una storia dal taglio grafico più dinamico e moderno rispetto alla precedente: anche qui, la scelta dell'artista risulta assolutamente calzante, poiché ci verrà narrata una storia assai più su larga scala, se confrontata con il primo capitolo.

La colorazione è un aspetto vitale per una serie i cui toni cromatici devono riflettere empaticamente le emozioni da trasmettere al lettore: si deve dunque elogiare il lavoro del colorista Miroslav Mrva che riesce a conferire a entrambi i volumi grande carica (e credibilità) visiva.

Sempre sotto l'aspetto grafico, non si può non esaltare il lavoro di Matteo Scalera (Dead Body Road) come copertinista ufficiale della serie: le cover di Ghosted (racchiuse in toto nei due volumi) sono davvero eccezionali, un vero spettacolo per gli occhi.

In conclusione, Ghosted è un fumetto horror con contaminazioni di altri generi che risulta una lettura di buon intrattenimento, specie per gli amanti del genere. Senza infamia, né particolari lodi, questa è una serie sincera che dà al lettore ciò che questi probabilmente cerca nel momento dell'acquisto: una storia originale, divertente e rispettosa di un genere che ha una grande tradizione su più medium.

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