Ghosted 1, la recensione

Torna in edicola e in formato economico una delle prime serie prodotte da Skybound: la frizzante ed eclettica Ghosted

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Come già accaduto per Manifest Destiny, saldaPress propone Ghosted in una nuova edizione bimestrale e in un agile formato, pensato soprattutto per le edicole. Sarà nei nostri chioschi dal 7 aprile e sugli scaffali delle fumetterie il giorno successivo.

Se la serie firmata da Joshua Williamson e Goran Sudzuka è già arrivata al volume conclusivo, la casa editrice emiliana ci dà quindi modo di riassaporarla dal principio e in maniera più economica, tramite questo spillato che raccoglie i due episodi d'esordio di uno dei primi titoli prodotti da Skybound, l’etichetta creata da Robert Kirkman all’interno di Image Comics.

Si riparte da zero, quando Jackson T. Winters viene tirato fuori di prigione da Anderson Lake, in maniera piuttosto originale. Markus Schrecken, un eccentrico miliardario fanatico di esoterismo, commissiona al protagonista, un esperto ladro, la cattura di un vero e proprio fantasma. Il terreno di caccia è una spettrale magione, Villa Trask, appartenuta a una ricca famiglia di squilibrati, ora infestata, a quanto si dice, da manifestazioni ultraterrene.

Di fronte a un'offerta troppo allettante, Winters accetta e organizza una squadra di professionisti o presunti tali, per portare a termine l'incarico. Nel secondo capitolo dell'albo, apprendiamo quale fosse il passatempo preferito dei Trask, mente i membri del team si mettono al lavoro per rivelare tracce di ectoplasmi. La casa sembra nascondere veramente qualcosa di anomalo, ma le sorprese inquietanti non vengono solo da lì.

Ghosted è un fumetto estremamente godibile, un ennesimo esempio di mix di generi che stanno cementando la fortuna e il successo della Image Comics. Qui troviamo una rielaborazione in chiave sovrannaturale di atmosfere tipiche di un caper story come Thief of Thieves , per restare in famiglia.

L'antieroe di turno è dotato di quell'autoironia e quel sarcasmo che sono gli elementi vincenti del moderno realismo dei comics americani. Goran Sudzuka (Y: L'Ultimo Uomo, Hellblazer: Lady Constantine e Outlaw Nation) interpreta al meglio il messaggio del progetto con un tratto immediato, talvolta caricaturale ma molto accattivante. Insieme all'apporto cromatico di Miroslav Mrva, abbiamo un effetto cartoon che non perde di realismo, esprimendo al meglio lo spirito del soggetto e della briosa sceneggiatura di Williamson.

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