Ghosted, la recensione

Parte come una commedia romantica Ghosted per poi scivolare nella parte d'azione che non è mai all'altezza di quell'ottimo inizio

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione di Ghosted, l'action comedy romantica con Ana de Armas e Chris Evans, disponibile dal 21 aprile su AppleTv+

Non c’è commedia romantica pretestuosa nell’inizio di Ghosted, quello che viene usato per introdurre la storia non è uno spunto rapido e senza impegno giusto per dare vita ad una storiella d’amore generica prima di andare dritti alla parte d’azione. No. Chris Evans, Ana de Armas eDexter Fletcher (che li dirige) intavolano uno spunto sentimentale perfetto. Lui e lei si incontrano per caso, lei compra una pianta, lui la vende, e come nelle commedie romantiche degli anni ‘30 le piante continueranno ad essere un’allegoria, una battuta ricorrente che i due usano per intendere altro, quello che una volta non si poteva dire e oggi si può dire ma abbiamo capito che è sempre meglio suggerire. Funzionano tantissimo insieme Ana de Armas e Chris Evans e funziona da morire la maniera in cui si piacciono subito e soprattutto la maniera in cui, nonostante sia chiaro anche a noi che c’è un’attrazione, sappiamo tutti che lo stesso potrebbe non concretizzarsi.

Funziona così tanto quella parte che poi quando è evidente che il film debba passare ad altro dispiace non poco. Il cuore di Ghosted è infatti una spy story d’azione in cui una delle due parti della coppia è un agente segreto internazionale che cerca di salvare il mondo tra armi pericolose e nemici da operetta, e l’altra invece ingenuamente finisce dentro un mondo per il quale non è preparato. In due dovranno uscirne vivi continuamente rinfacciandosi questioni di coppia. Un po’ True Lies, un po’ Mr. & Mrs. Smith, senza troppa verve e soprattutto senza quella precisione nell’azione ma più una voglia di fare cinema indiano senza il coraggio di quel barocchismo. Anche perché, nonostante la sua incursione di No Time To Die fosse molto buona, qui Ana de Armas sembra impagliata e ogni volta che c’è da muoversi e usare il corpo per fare dell’azione è goffa. Chris Evans invece, nemmeno a dirlo, è allenatissimo e impeccabile. Eppure nell’economia della trama dovrebbe essere l’opposto.

Sappiamo tutti che per produrre un film così, una storia sentimentale in forma di commedia, con quelle star e quei cameo o quei valori produttivi (e questo regista), serve che ci sia dell’azione in mezzo, serve una cornice di fantasia. E così è. Anche se pare non vada a nessuno. Anche se rovina quanto di buono sa fare Ana de Armas, anche se culmina in un finale d’azione terribile, con pessime scenografie virtuali e proprio una brutta idea di azione, che vorrebbe essere vorticosa e dinamica senza riuscirci. Alla fine l’impressione è solo di una grande spreco di ottima chimica in un film in cui tutti sembrano molto più bravi di quello che stanno facendo, comprese le molte guest star. Inutili.

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