Ghostbusters: Spirits Unleashed, e chi chiamerai? | Recensione

Ghostbusters: Spirits Unleashed è un multiplayer asimmetrico che vede un gruppo di Acchiappafantasmi cacciare lo spettro di turno

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Sulla carta, Ghostbusters: Spirits Unleashed dovrebbe essere uno dei nostri videogiochi preferiti. Dopotutto ha alle spalle un franchise che, nel mondo dei videogiochi, ha ancora molto da dire e che sembra intenzionato a farlo attraverso un genere di gioco, quello dei multiplayer asimmetrici, dal potenziale ancora poco sfruttato. Potenziale che, però, Illfonic non ha mai padroneggiato appieno, dando vita a diversi titoli dalla qualità ondeggiante tra il mediocre e il pessimo (Predator e Venerdì 13, per dirne un paio). Ecco che la nostra fiducia, inevitabilmente, ne esce danneggiata, lasciando spazio all'amarezza.

Nelle ultime settimane abbiamo indossato i nostri zaini protonici, non abbiamo mai incrociato i flussi e ci siamo gettati nella mischia per catturare fantasmi a destra e a manca. Il tutto rispondendo sempre di “si” nel caso ci chiedessero se fossimo delle divinità. Se volete scoprire se tutto ciò ci ha divertito, oppure se ci troviamo di fronte all’ennesimo buco nell’acqua, non dovete far altro che continuare a leggere.

UN VERO E PROPRIO SEGUITO?

La prima sorpresa è arrivata subito dopo aver avviato il gioco. Ghostbusters: Spirits Unleashed è un vero e proprio seguito di Ghostbusters: Legacy, con tanto di Winston (Ernie Hudson) che decide di riaprire la caserma degli Acchiappafantasmi. Caserma nella quale il nostro personaggio, che potremo personalizzare esteticamente dopo pochi minuti, dovrà seguire il corso di addestramento per prepararsi alla futura carriera da Ghostbuster.

Come spesso accade con questa tipologia di gioco, la campagna è un mero pretesto per fare world building e per dare un contesto alle azioni che saremo chiamati a compiere. Anche in questo caso troviamo una storia molto semplice, coadiuvata però dalla bravura del cast, tra i quali spiccano il succitato Winston e Ray Stanz, doppiato dall’immortale Dan Akroyd. I nuovi personaggi ci sono sembrati abbastanza stereotipati, ma siamo sinceramente curiosi di scoprire se verranno inseriti anche nelle future pellicole del franchise. Se questo dovesse accadere, Spirits Unleashed sarebbe un’opera ancora più imperdibile per tutti i fan della saga cinematografica iniziata nel 1984.

Ghostbusters: Spirits Unleashed

CACCIATORI E CACCIATI

Divertiti dai dialoghi e dal setting di gioco, siamo rimasti piacevolmente stupiti dal gameplay del titolo Illfonic. Come già anticipato, i giocatori dovranno cacciare i fantasmi all’interno di cinque mappe molto diverse tra loro. Una volta trovata la terribile creatura, giungerà il momento di utilizzare la famosa trappola, per poi trascinare lo spettro al suo interno. Un’azione che, scrivendola ora, appare molto semplice, ma che in realtà necessita di grande gioco di squadra.

I cacciatori dovranno infatti non solo cercare la preda, ma anche eliminare le brecce che ne possono favorire il ritorno. Il tutto senza dimenticarsi di aiutare le persone in preda al panico, che correranno ovunque per l'area di gioco. Il caos provocato dal fantasma è uno degli elementi che più ci ha convinto di questa produzione. Un elemento che effettivamente spinge i giocatori a dividersi per risolvere tutti i problemi sparsi per la mappa, in modo da evitare che il tasso d’infestazione aumenti e la partita finisca prima del tempo.

Come ogni multiplayer asimmetrico che si rispetti, sarà ovviamente possibile vestire le spoglie immortali del fantasma. Gli sviluppatori hanno però impedito che questa possibilità avvenga sin da subito, costringendo i giocatori ad affrontare prima numerose partite nei panni degli Acchiappafantasmi. Una volta passati dall'altra parte della barricata si dovrà esplorare la mappa di gioco e infestarla, interagendo con oggetti e persone. Ammettiamo di esserci davvero divertiti a spaventare la gente, anche se la varietà di situazioni viene meno dopo poche ore di gioco. Questo nonostante i diversi fantasmi che potremo utilizzare, che vantano caratteristiche differenti, ma fino a un certo punto.

Il difetto più grande di Ghostbusters: Spirits Unleashed, infatti, è l’eccessiva ripetitività, che potrebbe colpire più rapidamente coloro che non amano particolarmente il franchise e che non si divertono a trovare le numerose citazioni sparse per le aree di gioco. Per tutti gli altri sarà un vero piacere testare tutte le armi a propria disposizione e le varie abilità uniche degli spettri.

Ghostbusters: Spirits Unleashed

PIGLIALA!

Da un punto di vista grafico, Spirits Unleashed sorprende in più di un occasione. I modelli cartoon dei personaggi sono semplicemente perfetti, trasmettendo un feeling a metà tra i film e la serie animata del 1986. Su Xbox Series X il titolo si dimostra granitico, permettendoci di giocare con estrema fluidità anche nelle situazioni più concitate. Lo stesso si può dire del comparto sonoro, che vanta un doppiaggio in inglese ottimo (grazie al succitato cast) e una soundtrack presa di peso dai film. Il tutto con i sottotitoli in italiano come ciliegina sulla torta, perfetti per coloro che si ostinano a non imparare la lingua inglese.

Ghostbusters: Spirits Unleashed è il miglior titolo sviluppato da Illfonic. Non è un gioco perfetto, ma ci auguriamo sinceramente che i dev continuino a dare supporto agli Acchiappafantasmi. Se avete degli amici con i quali giocare, questa interessante trasposizione del franchise potrebbe fare per voi. A patto di non cercare trame complesse o titoli dalla grande varietà ludica. Detto questo, se amate i Ghostbusters, siete di fronte a un titolo da avere anche solo per la miriade di citazioni o per i possibili collegamenti alle future produzioni cinematografiche. E, visto lo scetticismo dal quale siamo partiti, noi non potremmo che essere più felici di così. 

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