Ghost Trick: Detective fantasma, la recensione

Ghost Trick: Detective Fantasma è bello come vent'anni fa, un titolo assolutamente da non perdere se vi piacciono le avventure investigative

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Se discuteste di fronte a una birra fredda, con un gruppo di appassionati di videogiochi, quali fossero i migliori titoli per Nintendo DS, è quasi matematico che verrà fatto il nome di Ghost Trick: Detective Fantasma. Figlio di Shu Takumi, già genitore di Ace Attorney, tra il 2010 e il 2011 si fece spazio nel cuore dei cultori dei puzzle investigativi. Ghost Trick: Detective Fantasma torna sulle piattaforme moderne con una rimasterizzazione grafica e sonora. Lo fa a oltre vent'anni di distanza, scanditi da un'easter egg tra i costumi di Marvel vs Capcom 3 Ultimate, e l'uscita su iOS. L'avventura di Sissel sarà in grado ancora di coinvolgere come vent'anni fa?

Disponibile dallo scorso 30 giugno su Nintendo Switch, PlayStation, Xbox e PC, Ghost Trick: Detective Fantasma ci mette nei panni di Sissel, un uomo smilzo e biondo, che ha un segno particolare che lo contraddistingue dagli altri protagonisti: è già morto.

Ghost Trick: l'avventura di una notte

Sissel viene svegliato di soprassalto dall'urlo di una ragazza dai capelli rossi, minacciata da un uomo intenzionato a farla fuori. Come scoprirà molto presto, il suo corpo non può muoversi, per una semplice ragione: è morto. Fortunatamente però, il protagonista di Ghost Trick può contare sull'aiuto di una misteriosa lampada parlante, che gli svela l'esistenza dei trucchi spettrali. Grazie a questo potere speciale, Sissel è in grado di spostarsi negli oggetti inanimati e utilizzarli per cambiare il destino di chi gli sta intorno.

Non solo, il nostro biondo protagonista ha acquisito anche la capacità di parlare con i morti e di riavvolgere il tempo fino a quattro minuti prima del decesso. L'altro lato della medaglia di tutti questi vantaggi, è che entro 24 ore il suo spirito svanirà. Sissel ha quindi una notte per scoprire chi è, perché è morto e che cosa sta tramando il suo assassino.

La storia scritta da Shu Takumi è ricca di colpi di scena, e vi terrà incollati fino ai titoli di coda grazie anche all'intelligentissimo gameplay puzzle. Nella modalità spettro di Ghost Trick: Detective Fantasma, potrete infatti muovervi attraverso gli oggetti inanimati, compiendo un azione specifica a seconda dell'oggetto che infesterete. Così un ombrello si aprirà, una bandiera sventolerà e una brocca potrebbe cadere e sfracellarsi in altri pezzi, permettendovi di raggiungere altri luoghi così da continuare le indagini.

Il titolo è nato per Nintendo DS e nella versione Nintendo Switch mantiene la possibilità di essere giocato col touch screen (oltre che ovviamente con i tasti). Apprezzabile poi come si passi dai 4:3 dei momenti di trama allo schermo intero per tutto il resto del gioco, con una formula di continuità indolore e, anzi, quasi paragonabile a un vecchio film giallo.

Ora dei Trucchi

Per la gioia dei giocatori più pigri, Ghost Trick: Detective Fantasma è completamente in italiano. Il gioco era già stato tradotto ai tempi del Nintendo DS, ma visto il trattamento riservato ad Ace Attorney non vi era alcuna sicurezza della presenza dell'italiano in questa nuova edizione.
Ghost Trick è stato rivisto graficamente, con i lineart 2D puliti e in alta definizione, con una cura maniacale di ciò che succede a schermo. Il gioco contiene anche nuovi arrangiamenti musicali di Yasumasa Kitagawa, perfettamente sincronizzati con la colonna sonora originale. Ci sono infine gallerie inedite (sia audio che visive) e una modalità puzzle accessibile alla fine della storia principale. Il tutto per poco meno di trenta euro, un prezzo convincente per recuperare uno dei migliori esponenti del genere investigativo.

Lo avrete facilmente intuito da quanto scritto qui sopra, ma Ghost Trick ha retto senza alcun problema il peso degli anni. Ghost Trick: Detective Fantasma è bello, avvincente, divertente ed emozionante come vent'anni fa. Si tratta di un titolo assolutamente da non perdere se vi piacciono le avventure investigative, e con cui potreste benissimo avvicinarvi al genere se non lo avete mai fatto.

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