Ghost Rider Cosmico distrugge la Storia Marvel, la recensione

In Ghost Rider Cosmico distrugge la Storia Marvel vengono a mancare gran parte degli elementi che in breve tempo hanno reso il protagonista amatissimo dai fan

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Cosmic Ghost Rider Destroys Marvel History #1, anteprima 01

Apparso per la prima volta sulle pagine di Thanos vince!, Ghost Rider Cosmico è un personaggio che sin da subito ha saputo infiammare i cuori dei lettori. Partorito dalla mente di Donny Cates e dalla matita di Geoff Shaw, questo bizzarro Frank Castle del futuro è stato in seguito al centro di una miniserie (Ghost Rider Cosmico: Baby Thanos deve morire) e tra i protagonisti del rilancio dei Guardiani della Galassia.

L’ex araldo di Galactus torna ora con una nuova avventura in sei parti, scritta da Peter Scheer e Nick Giovannetti per i disegni di Gerardo Sandoval, Todd Nauck e Nathan Stockman.

In Ghost Rider Cosmico distrugge la Storia Marvel, Frank partecipa in maniera attiva ai fatti che hanno segnato la vita editoriale della Casa delle Idee: rimasto bloccato nel passato, decide di modificare i drammatici eventi che hanno portato alla morte della sua famiglia. Parte così un lunghissimo flashback in cui riviviamo la nascita dei Fantastici Quattro, la formazione di un giovane Peter Parker, l’incontro con Fenice Nera, la genesi dei New Avengers e gli accadimenti di Orginal Sin. Insomma, dietro a ognuno di questi episodi troviamo sempre lui, pronto a intervenire con i suoi discutibili modi, nonostante la minacciosa presenza dell'Osservatore Uatu.

Tanta era la curiosità attorno a questo titolo. In breve tempo, il personaggio ha saputo catturare l’attenzione dei lettori della Casa delle Idee grazie a un atteggiamento sfrontato, un’attitudine rock n’ roll e un umorismo dissacrante; purtroppo, in questa prima opera sul Rider senza Cates ai testi, tutte ciò non viene sfruttato al meglio. Un peccato, perché l’idea alla base del racconto è in linea con lo spirito folle del personaggio e perché, ampliando la struttura alla base di Le segrete Guerre Segrete di Deadpool, Scheer e Giovannetti hanno messo insieme una storia ad ampio respiro e ben articolata che va a coprire oltre cinquant’anni di pubblicazioni.

"Una progetto che fa perdere smalto a un personaggio finora al centro solo di grandi fumetti."Ritrovare Ghost Rider Cosmico in ognuno degli eventi rivisitati è certamente uno spasso, e la fantasiosità dell’operazione contribuisce a rendere l’insieme gradevole. Alla lunga, però, emerge quanto ogni singolo capitolo viva dei medesimi espedienti e che poco o nulla venga aggiunto alla storia, pagina dopo pagina, finché la stessa caratterizzazione del protagonista ne esce svilita. In diversi momenti, sembra mancare un'idea forte come motore del racconto che - manco a dirlo - si conclude con un finale prevedibile e privo d'impatto. Se a questa determinante mancanza aggiungiamo un’eccessiva verbosità della voce narrante, il risultato è un progetto che fa perdere smalto a un personaggio finora al centro solo di grandi fumetti.

Ciò detto, la miniserie propone alcuni siparietti esilaranti e qualche momento toccante: tra questi non possiamo non citare la parentesi di Frank vissuta durante la Seconda Guerra Mondiale o il confronto con i propri cari. Anche l’ottima componente artistica mitiga la delusione, rendendo tutto sommato piacevole la lettura del volume. Benché dotati di stili peculiari, Sandoval, Nauck e Stockman creano un amalgama omogeneo, reso ancora più accattivante dalle colorazioni di Antonio Fabela e Rachelle Rosenberg, che alternano diverse palette a seconda della linea temporale in auge, creando inoltre un effetto vintage tramite i retini.

Insomma: un buon fumetto Marvel, un cattivo fumetto del Ghost Rider Cosmico.

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